I rosanero, in undici e con il solo portiere della primavera in panchina, rischiano di portare a casa i tre punti con una prova di livello. Gli etnei dopo un primo tempo apatico riagguantano la partita a dieci minuti dalla fine
Palermo-Catania, il derby più strano finisce 1-1 Senza pubblico e senza giocatori, ma bella gara
Undici giocatori in campo, non importa in che ruolo, gli unici a disposizione e solo il portiere della primavera in panchina, eppure il Palermo ha sfiorato l’impresa. Vero, il derby è sempre una partita con una storia a parte, ma ci voleva il Covid per rendere quello che sembrava destinato a essere uno dei Palermo-Catania più insulsi della storia di entrambe le squadre siciliane, in qualche modo, memorabile. I padroni di casa e gli etnei si approcciavano alla gara, la prima dopo otto anni, in una categoria decisamente diversa dall’ultima volta, entrambi con una classifica deficitaria di punti, entrambi in cerca della scossa per dare una svolta alla stagione, in un derby che non ha potuto fregiarsi nemmeno della solita, spettacolare, cornice di pubblico causa restrizioni sanitarie. Poi in un giorno tutto è cambiato, con sei giocatori del Palermo ricaduti nel baratro della positività da Covid e due squalificati per la gara di oggi. Gara che, la Lega non ha voluto sentire ragioni, non si è voluta rinviare. Gara che è finita 1 a 1, col Palermo, a cui prima delle 21 un pareggio sarebbe sembrato oro, che rimane con l’amaro in bocca per essere stato riagguantato all’ottantesimo.
Meglio i rosanero nel primo tempo con Kanoutè pericoloso fin dalle battute iniziali. E proprio il senegalese, finalmente su buoni livelli, segna al 15′ il gol del vantaggio dei padroni di casa, mettendo dentro da pochi passi una palla respinta dal portiere rossoblu Martinez, che non trattiene su tiro di Andrea Saraniti. L’attaccante ex Lanerossi Vicenza è invece il protagonista assoluto, nel bene e nel male, del primo tempo. Il tiro da cui scaturisce il vantaggio del Palermo è solo il primo capitolo di una battaglia personale che Saraniti ingaggia con la rete avversaria. Neanche dieci minuti dopo la punta rosanero stampa da buona posizione una pallonata che si infrange sulla parte superiore della traversa e poi finisce fuori. E ancora Saraniti poco dopo mette fuori un tiro da 30 metri. Il Catania intanto fatica a costruire gioco e sembra perdersi ogni volta che supera il centrocampo. La prima frazione di gioco si conclude con il tiro fuori al termine di una bella azione di Valente.
Nella ripresa viene fuori il Catania, che ha più volte l’occasione di pareggiare. Ci prova prima con Pecorino, su cross perfetto di Calapai, palla fuori di poco, poi con Reginaldo, su cui Pelagotti si supera nell’intervento. Il Palermo comincia a sentire la stanchezza, ma non demorde e al 77′ per poco non raddoppia con un’altra azione confezionata dall’asse Kanoutè-Saraniti, col sinistro dell’attaccante che va a lato di poco. Cambio di fronte e il Catania pareggia. Palla che spiove in area, Pecorino ha la meglio su Marconi, forse aiutandosi con un braccio, e batte Pelagotti. Inutili le proteste rosanero, l’arbitro convalida. Il Palermo tenta comunque il tutto per tutto e si rende pericoloso subito dopo, prima Saraniti è mutato da Silvestri, poi, sulla ribattuta, Rauti è neutralizzato da Martinez. Finirà dopo pochi minuti, con qualche rimpianto da entrambe le parti e un punto a testa che non muove le classifiche, ma un plauso va sicuramente ai ragazzi di Boscaglia, che comunque nell’emergenza hanno dato tutto.