Cosa pensano di palermo i palermitani che vivono lontano dalla loro città? questa è la lettera di un palermitano, che nella vita fa l'ingegnere, e che - forse tornando a palermo - è rimasto particolarmente colpito dalla sporcizia della nostra città. Forse ha ragione. E, in ogni caso, è una lettera che ci deve fare riflettere. Perché forse, senza rendercene conto, ci stiamo abituando a vivere in mezzo alla sporcizia.
Palermo ‘Capitale’ della sporcizia
Cosa pensano di Palermo i palermitani che vivono lontano dalla loro città? Questa è la lettera di un palermitano, che nella vita fa l’ingegnere, e che – forse tornando a Palermo – è rimasto particolarmente colpito dalla sporcizia della nostra città. Forse ha ragione. E, in ogni caso, è una lettera che ci deve fare riflettere. Perché forse, senza rendercene conto, ci stiamo abituando a vivere in mezzo alla sporcizia.
Una prova di quello che state leggendo? Eccovela. Per dieci giorni – quello lo sappiamo tutti – a Palermo l’immondizia non è stata raccolta. Nei giorni in cui l’immondizia si accumulava nelle strade della città faceva caldo. In quasi tutte le aree dove l’immondizia ristagnava si è formato il percolato. Poi, i rifiuti sono stati rimossi. Ma il percolato è rimasto sulle strade e sui marciapiedi. Nei prmi giorni, ‘fresco’; poi si è disseccato. Non solo non è stato rimosso, ma le aree dove prima campeggiavano i cumuli d’immondizia non sono state ‘sanificate’.
Per le strade di Palermo, là dove prima c’erano i grandi cumuli d’immondizia, non abbiamo visto né disinfestazioni, né disinfezioni: cosa, questa, che ci ha fatto notare una signora inglese che vive dalle nostre parti. Che ci ha detto: “Sa, a Londra non è così…”.
Goethe, quando venne a Palermo, rimase colpito dal fatto che le strade della città erano tutte piene di escrementi dei cavalli. Quando chiese il perché, gli risposero che gli escrementi rendevano ‘soffice’ le strade: cosa, questa, che piaceva ai signori e alle dame che utilizzavano le carrozze.
Il percolato non rimosso, la disinfestazione e la dinsinfezione non effettuate a chi giovano? Alle dame e ai cavalieri o ai topi e agli scarafaggi?
Palermo, su questo non ci piove, non è una città pulita. Se ne deve essere accorta anche la moglie di questo ingegnere siciliano che infatti ci ha inviato la seguente lettera che è rivolta ai prossimi amministratori del capoluogo della Sicilia:
Cari candidati a Sindaco delle prossime elezioni,
sono un Ingegnere siciliano, da 14 anni in giro per lEuropa per lavoro, giusto per menzionare qualche citta, Bruxelles, Parigi e Londra. Non mi definisco un emigrante, ma un Ingegnere giramondo per necessità, che non ha mai messo radici in nessun posto. Di sicuro, un siciliano che non dimentica la sua terra, che fa esperienza allestero perché un giorno possa affermarsi a casa propria.
Oggi sui social network come ieri nelle piazze leggo le solite promesse di una Palermo nuova, differente, Europea, più pulita, una Barcellona (Catalogna) Siciliana. Una nuova politica per i giovani. La stessa politica che invece ha fatto invecchiare più di una generazione e ne farà invecchiare altre allestero. Io, per esempio, aspettando, mi sono sposato ed ho avuto due bambini da una persona non Siciliana, che in Sicilia ovviamente non ha interessi né voglia di viverci, anzi.
Sono consapevole che la lista dei problemi da affrontare e risolvere a Palermo come in Sicilia è lunga e spesso dipendente da altri fattori esterni alla Sicilia stessa. Ma cè un problema che potrebbe essere affrontato e risolto a Palermo: la sporcizia e limmondizia!
Io oggi, vorrei fare una scommessa con i candidati a Sindaco di Palermo che mettono nei loro programmi politici una Palermo nuova, più Europea, più dinamica, più cool.
La scommessa nasce da una domanda: siete disposti a pulire Palermo in tutti i sensi, a cominciare dalle strade?
Sono pronto a scommettere:
1) una pizza, che nessuno mi risponderà perché non rappresento un voto per le imminenti elezioni comunali;
2) il mio trasferimento a Palermo qualora un candidato che, oltre alla promessa di ripulire la città dalla sporcizia e tenerla pulita, espone il piano e le azioni concrete che intende prendere a tal fine.
Io non cerco lavoro, il lavoro anzi me lo porto dietro! Chiedo a nome dei cittadini che a Palermo ci vivono, una città pulita.
Se non vi interessa il mio ritorno, né il ritorno di altri emigrati o cervelli in fuga, come li chiamate voi, allora lasciate perdere i messaggi sui network delle persone che hanno lasciato la Sicilia e Palermo per mille e più problemi! Non fate finta di parlare di nuovi posti di lavoro e di rivalutazione della città.
Se invece siete pronti a scommettere, il risultato saranno 4 nuove carte d’Identità sulle quali apporre la firma del nuovo Sindaco e altre che potrebbero arrivarne, soprattutto un esempio per tante altre famiglie che a Palermo ed alla Sicilia ci credono ancora.
Io posso lavorare da qualsiasi citta’ in Europa e vorrei tanto ritornare a Palermo ma mia moglie (straniera), come tanti stranieri, e’ inorridita nel vedere il degrado e la sporcizia in cui versa Palermo. In nessuna città (per quanto povera) si respira il degrado e la sporcizia che si vede in certe strade di Palermo. Fa male al cuore!!!
Insomma, promettetemi di pulire e tenere pulita Palermo, ditemi come farete o come sosterrete la causa e mi trasferisco …
Se questa scommessa siete in grado reggerla, non sarà nessuno a perdere, ma saremo tanti a guadagnare.
Con rispetto.
Giovanni Morreale
Blog: www.timesofsicily.com