Palermo trappola per turisti? Per le guide «la città non è più sicura», mentre Lagalla chiede aiuto (e soldi) a Roma

I vicoli della Vucciria e le strade del centro storico. Il Foro Italico e la zona dell’ospedale Policlinico. A Palermo, diverse zone della città sembrano essersi trasformate in una trappola per i turisti. Negli ultimi tre mesi si sono moltiplicati i casi di aggressioni, rapine e pestaggi ai danni di visitatori stranieri, spesso giovani coppie o piccoli gruppi. Vengono presi di mira dai malviventi, quasi sempre giovanissimi. L’ultimo episodio risale a pochi giorni fa: due ragazzi austriaci, in vacanza nel capoluogo siciliano, sono stati picchiati da tre sconosciuti in via del Vespro, dopo un approccio con una finta offerta di droga da acquistare. Ma è solo l’ennesimo caso di una lunga lista. Dalla coppia canadese colpita a bottigliate in piena Vucciria alla coppia di americani presi a colpi di mazza da baseball, il bilancio delle violenze inizia a preoccupare istituzioni e albergatori. Anche per le possibili ripercussioni negative sulle prenotazioni dei prossimi mesi.

Oggi alle 12 il sindaco Roberto Lagalla parlerà alla città durante il Consiglio comunale. L’appuntamento arriva a pochi giorni di distanza dall’incontro, avvenuto a Roma, con il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. «Servono maggiori risorse economiche, più presenza della polizia municipale sul territorio, un numero più elevato di volanti in città, proporzionato al numero di residenti – spiegava Lagalla al termine del vertice – Si stanno mettendo in campo una serie di interventi di primo livello legati alla repressione dei fenomeni e attività mirate alla prevenzione del crimine, rivolte soprattutto ai giovani». Piantedosi, tuttavia, un po’ come era già avvenuto a Catania, ha sottolineato un «trend in diminuzione sulla criminalità a Palermo, rispetto ad altre città italiane, nei primi mesi di quest’anno».

«C’è una recrudescenza della criminalità a Palermo – dissente dal ministro, commentando a MeridioNews, Giovanni Masaniello, presidente dell’associazione Guide turistiche abilitate GTA Palermo – Forse avevamo dimenticato tutto questo. Non è facile indicare un motivo preciso, ma resta il fatto che in città ci sia un movimento turistico importante, specie nel centro storico. Così come non accadeva da un po’ di tempo a questa parte». L’incidenza dei casi e, soprattutto, la loro violenza, non sembra però paragonabile a quanto accade in altre città turistiche, sottolinea la guida: «Qui sembra che si stia andando oltre al borseggio e non vengono aggredite solo persone adulte, ma anche giovani – spiega – Il turista magari può avere qualche soldo in più in tasca e il fatto che le aggressioni avvengano soprattutto all’imbrunire è significativo. La città, per molto tempo, è stata sicura, ma adesso non è così». Soluzioni? «Non ci vuole l’esercito – conclude – perché non siamo più ai livelli degli attentati mafiosi. Serve la repressione, ma anche delle misure sociali specifiche che non possono venire meno».

Soluzioni, almeno le ultime, a lungo termine. Dopo un vertice in prefettura, intanto, è stato deciso l’aumento dei presidi fissi e mobili delle forze dell’ordine. A questo si aggiunge quanto reso noto due giorni fa dal Comune di Palermo, intenzionato a trovare cento nuovi agenti per il corpo di polizia municipale. Sul sito istituzionale dell’ente è stato, infatti, pubblicato un avviso di manifestazione di interesse rivolto a coloro che risultano idonei in graduatorie di concorsi pubblici approvate da altre amministrazioni. «Dopo la scadenza dell’avviso, sapremo quanti vigili urbani potremo assumere – spiegava in una nota il sindaco – Nel frattempo, siamo stati autorizzati dal dipartimento della Funzione pubblica a prevedere un nuovo concorso con procedura semplificata per il reclutamento dei posti che, eventualmente, resteranno a disposizione».


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