Palermo a Cittadella, la carica di Tedino «Darò spazio a chi vuole fare battaglia»

«Per andare in serie A bisogna cambiare registro». Le parole pronunciate dal patron Zamparini al sito ufficiale suonano come un ultimatum per Tedino. Il movimentato post-partita di sabato ha rafforzato la sensazione che la gara esterna contro il Cittadella in programma domani sera (ore 20,30) e valida per la trentaseiesima giornata sarà decisiva per le sorti del tecnico friulano. Lo stesso tecnico – è giusto ricordarlo – che nonostante le perplessità alimentate nelle ultime settimane da una discutibile gestione delle gerarchie e alcuni errori di lettura delle partite, ha svolto finora un buon lavoro contribuendo al raggiungimento di un secondo posto (in compagnia del Frosinone) che allo stato attuale vale la promozione diretta. Solo un risultato positivo, supportato in ogni caso da una prestazione all’altezza delle aspettative, convincerà Zamparini a frenare i propri impulsi e a dare continuità al progetto affidato in estate all’ex allenatore del Pordenone. Il primo a sapere che sono tutti sotto esame. Che, a prescindere dalla bontà del proprio operato, in questa stagione a Palermo bisogna sempre dimostrare qualcosa e garantire costantemente, in termini di efficacia ed efficienza, determinati standard in funzione dell’obiettivo serie A.

Il traguardo passa anche attraverso il match in programma domani allo stadio Tombolato contro una squadra che gioca molto bene (all’andata, in occasione del successo per 3-0 al Barbera, gli uomini guidati da Venturato si sono imposti nettamente sui rosanero dal punto di vista della qualità della manovra)  e che, al netto di qualche passo falso come il ko per 5-1 rimediato sul campo della Ternana lo scorso 7 aprile prima del pareggio a reti bianche del Tardini contro il Parma, sta legittimando le proprie ambizioni di qualificazione ai playoff. In virtù, soprattutto, di un ottimo rendimento esterno (il migliore del torneo cadetto) in controtendenza rispetto allo score casalingo. Il Cittadella, che sarà in campo senza lo squalificato Settembrini, tra le mura amiche è una squadra vulnerabile. Ed è proprio questa vulnerabilità una debolezza sulla quale, domani, può fare leva il Palermo per portare a termine la missione e imprimere un’accelerata alla propria andatura dopo i pareggi interni di fila contro Pescara e Cremonese.

«Restano sette finali – ha sottolineato Tedino – gare nelle quali dovremo usare poco fioretto e molta sciabola con la mentalità di una squadra che non deve regalare niente. Contro il Pescara c’è stata una brutta prestazione e siamo stati anche fortunati a rimediare un pareggio. Contro la Cremonese, invece, siamo stati sciagurati perché la partita dovevamo vincerla e avevamo tutte le possibilità per farlo. Quella di domani con il Cittadella è come un’aspirina per il raffreddore – ha aggiunto – una vittoria potrebbe darci quella spinta necessaria per costruire un percorso vincente. Abbiamo bisogno di giocatori che vogliono andare in campo per fare una battaglia, in un ambiente particolare, e contro una squadra di grande spessore sotto l’aspetto atletico e dell’intensità lavorativa». 

Lo spettro dell’esonero non turba la vigilia del tecnico rosanero: «Zamparini ha grandissimi meriti perché, assieme alla squadra, è riuscito in occasione di qualche battuta a vuoto a ricompattare il tutto e credo che sarà così fino alla fine. Le decisioni, in ogni caso, non spettano a me. Io cerco sempre di lavorare in maniera forte e di dare alla squadra quel qualcosa che, in questo momento, manca secondo me soprattutto sul piano psicologico. Zamparini è arrabbiato? È giusto che lo sia ma siamo tutti molto arrabbiati. Nella gara contro il Pescara abbiamo pagato i turni ravvicinati e la mancanza di alcune soluzioni nell’organico. La gara contro la Cremonese, invece, l’abbiamo buttata via. Il primo responsabile è sempre l’allenatore e chiaramente dovrò essere bravo io ad analizzare i motivi per i quali stiamo dilapidando dei vantaggi».

Sono ventitré i rosanero partiti questa mattina per la trasferta in Veneto. Tedino, che farà il punto della situazione nella giornata odierna in occasione di una rifinitura pomeridiana, sceglierà i giocatori da mandare in campo in base ai loro recuperi e alle loro condizioni psico-fisiche tenendo presente che in questo momento si gioca, di fatto, ogni tre giorni. Da valutare, ad esempio, il nazionale bosniaco Jajalo, uscito durante la gara con la Cremonese a causa di crampi al polpaccio. Se il numero 8 dovesse rifiatare, il tecnico potrebbe schierare Dawidowicz come centrocampista e dare fiducia ad Accardi dal primo minuto nella linea a tre difensiva o affidarsi in cabina di regia a Fiordilino (provato prevalentemente come play durante gli allenamenti) lasciando il polacco nella batteria dei difensori. Nel ruolo di esterno sinistro, in mediana, la freschezza di Rolando potrebbe mettere in discussione la candidatura di Aleesami, apparso nelle ultime uscite poco brillante e in ritardo di condizione.


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