Diciotto terreni, un'azienda agricola, una villa e diversi conti correnti. È quello che è finito nelle carte della sezione Misure di prevenzione del tribunale di Catania. L'imprenditore è stato arrestato per la prima volta nel 2001. Guarda il video
Palagonia, sequestro da un milione e mezzo di euro Sigilli della Dia sul patrimonio di Salvatore Marletta
Un lungo curriculum giudiziario che comincia con l’arresto nel
2001 e, adesso, il sequestro di beni per un milione e mezzo di euro. Il profilo è quello di Salvatore Marletta, 45 anni, originario di Palagonia. È alle sue proprietà che dalle prime ore di questa mattina la Direzione investigativa antimafia di Catania sta mettendo i sigilli. Gli accertamenti patrimoniali svolti sul suo conto ai fini dell’applicazione della misura di prevenzione, avrebbero evidenziato la sproporzione tra i redditi dichiarati da Marletta e il patrimonio posseduto.
Così è iniziata l’operazione su
conti correnti, 18 terreni, un fabbricato di pregio e un’azienda operante nel settore agricolo. Tutto nei territori di Palagonia e Ramacca e ritenuto riconducibile proprio al 45enne Marletta. L’uomo viene arrestato per la prima volta nel 2001, con le accuse di tentato omicidio volontario, lesioni personali e detenzione abusiva di armi. Motivo per il quale viene stato sottoposto alla sorveglianza speciale per un anno e mezzo. Nel 2007 scattano di nuovo per lui le manette: ad arrestarlo sono i carabinieri di Palagonia in un’inchiesta su usura, estorsioni e porto abusivo di armi in luogo pubblico.
In quella circostanza le forze dell’ordine stringono il cerchio attorno ad altre tre persone. Tra le quali
Febronio Oliva, ritenuto appartenente alla famiglia mafiosa Di Dio di Palagonia. A ottobre 2017 la procura di Caltagirone ha chiesto il rinvio a giudizio di Marletta, ancora insieme ad altre persone, poiché tutti accusati di appartenere a un’associazione a delinquere dedita alle truffe ai danni dello Stato: il gruppo avrebbe attestato falsamente di avere assunto braccianti agricoli, avrebbe creato fatture false per operazioni inesistenti, nascosto documenti e, infine, avrebbe fatto bancarotta fraudolenta.