Paganese-Catania 2-5, chi sale e chi scende Marchese e Ripa entrano e cambiano il match

Il Catania si impone sulla Paganese, ottenendo la seconda vittoria consecutiva e segnando ben cinque reti allo Stadio Marcello Torre, dal quale non era mai uscito vincitore in precedenza. La partita però, nonostante il risultato finale, è stata tutto fuorché una passeggiata: i rossazzurri soffrono nel primo tempo, evidenziando difficoltà a creare gioco e a innescare la punta Curiale. Djordjevic a sinistra fa fatica, Biagianti in mezzo al campo è farraginoso. La perla di Di Grazia apre una ripresa in cui il vento cambia grazie agli ingressi voluti da Lucarelli: Marchese è una furia sull’out di sinistra, mettendo gli assist che innescano il secondo e quarto gol. Ciccio Ripa sembra il bomber decisivo che tutti aspettavano, Lodi torna ad essere direttore d’orchestra, impreziosendo la sua prestazione con due reti su punizione e rigore.

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Marchese: il terzino sinistro entra al posto di un insufficiente Djordjevic e fa capire a tutti la differenza che ancora passa tra le sue prestazioni e quelle del giovane calciatore serbo. Il classe ’84 ha ancora corsa e fiato da vendere e, soprattutto, un piede sinistro di gran qualità per la terza serie. Offre due assist e tiene in costante preoccupazione i dirimpettai in maglia azzurra.

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Ripa: il bomber, finalmente, si sblocca. Entra a inizio secondo tempo al posto di un impalpabile Curiale e inizia a fare a sportellate con i difensori avversari. E’ un falco in occasione del gol del 2-1 rossazzurro, quando sfrutta al meglio il suggerimento di Marchese: sfiora anche la rete del 3-1, dando l’impressione di una condizione fisica in netta risalita. Calciatore ritrovato.

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Lodi: il direttore d’orchestra rossazzurro rimane il faro indiscusso della manovra. Nel primo tempo soffre le maglie strette della difesa campana, mentre nel corso della ripresa la sua azione migliora d’efficacia. E’ magistrale nel realizzare la punizione del 3-1, mettendo a segno con freddezza anche il rigore del definitivo 5-2.

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Djordjevic: il terzino sinistro serbo viene chiamato in causa per far rifiatare Marchese, dando però vita a una prestazione insufficiente per qualità e quantità. Non riesce a trovare la giusta intesa con Di Grazia sul settore mancino del campo, non trovando mai il fondo per un cross: anche in fase difensiva si palesa qualche incertezza di troppo. Da rivedere

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Biagianti: il capitano, stavolta, non da’ il solito contributo. La sua generosità è fuori discussione, ma le troppe partite ravvicinate forse lo mettono in difficoltà, data l’anagrafe non più verdissima. A fine primo tempo si fa ammonire, venendo sostituito a inizio ripresa da Mazzarani.

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Curiale: il bomber delle ultime uscite rossazzurre, stavolta, è lento e impreciso. Non è sicuramente aiutato dal Catania del primo tempo, lento e prevedibile: neanche lui, però, riesce a smarcarsi e a dare punti di riferimento ai compagni in fase offensiva. La staffetta con Ripa è azzeccata.


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