Massimo Vizzini e Francesco Rizza sono stati arrestati su disposizione del gip di Siracusa. Sarebbero loro i responsabili del tentativo di estorsione avvenuto il 12 novembre. A fare i lor nomi, durante un colloquio in carcere, è stata la coppia proprietaria dell'appartamento. I fermati avrebbero ammesso anche due rapine
Pachino, intimidazione alla moglie di un pregiudicato Bruciarono auto e casa per convincere a cedere beni
Avrebbero intimidito la moglie di un detenuto, per convincerla a vendere la casa. Questa l’accusa rivolta a Massimo Vizzini, 44 anni, e Francesco Rizza, di 26, arrestati dagli agenti del commissariato di Pachino con l’accusa di estorsione, rapina e danneggiamento, su disposizione del gip del tribunale di Siracusa. L’episodio è avvenuto il 12 novembre nel centro del Siracusano quando ignoti diedero fuoco all’auto e all’abitazione della compagna di un noto pregiudicato, che in quel momento si trovava ristretto nel carcere di Cavadonna.
L’individuazione dei responsabili è arrivata attraverso un’intercettazione in carcere, durante un colloquio tra la coppia. Nell’audio, i due più volte fanno riferimento a Rizza e Vizzini come probabili autori degli atti estorsivi. Gli inquirenti, a quel punto, hanno proceduto ad avviare le intercettazioni dei telefoni dei due presunti estorsori, riuscendo anche a scoprire che proprio Rizza e Vizzini erano stati coinvolti in due rapine avvenute il 4 febbraio e il 9 marzo. Per l’ultimo colpo, Vizzini e Zocco erano già stati raggiunti dal provvedimento di fermo.