Oxidiana, sapori d’Oriente a Catania

La prima cosa che salta all’occhio di chi entra nel ristorante giapponese Oxidiana è la perfezione e la linearità dell’arredamento. Il locale è accogliente ed il clima che si respira è un misto tra serenità, tradizione ed innovazione. E’ in questo modo che viene  rispecchiata quell’idea di cura dei particolari che sta alla base della cultura e quindi anche della cucina giapponese.

 

Vengo accolta dalla proprietaria del locale, Barbara Fait, una giovane donna che con tanta grinta è riuscita a portare a Catania il primo (ed unico in Sicilia) originale ristorante giapponese. Come lei stessa ha affermato, quest’idea le è venuta principalmente “dalla pancia”, cioè dopo aver mangiato in un ristorante giapponese a Milano per la prima volta circa 10 anni fa.

 

L’apertura del locale a Catania, all’inizio, non ha riscosso il successo sperato: i catanesi non erano infatti riusciti a cogliere la cultura giapponese. Nei primi tempi, quindi, i principali frequentatori del ristorante erano gli americani. In seguito si è creata una folta clientela, gente che una o anche due volte la settimana va a gustare il sushi e gli altri piatti accuratamente preparati dal primo chef Akira Tanaka e dal secondo chef Takeaki Matano. Chi frequenta il locale è perlopiù gente dalla mentalità aperta, persone che viaggiano, che hanno interesse a conoscere nuove culture e amano la cucina alternativa ed etnica. Le fasce d’età della clientela sono varie: si va dagli studenti universitari alla coppia matura.

 

E così come variabili sono le età, diversi sono anche i prezzi. Punto dolens dei ristoranti giapponesi, infatti, è il costo della cena. Quando si dice “ristorante giapponese” si pensa subito al sushi, ma anche alla somma non esigua di tale cibaria. Alla mia domanda, Barbara mi spiega gentilmente i motivi di tali cifre. Le variabili sono principalmente due: il cuoco e le materie prime. Il cuoco è rigorosamente giapponese ed ha seguito una scuola di taglio; perché è proprio l’arte del taglio che rende il sushi una prelibatezza. I cuochi sono considerati come una sorta di “prime donne” proprio per la loro capacità di compiere un accurato lavoro di lama che solo in pochi sanno fare. Le materie prime sono fondamentalmente il riso ed il pesce. Il primo deve essere di ottima qualità così come il secondo, che deve essere freschissimo, dato che il sushi è una pietanza principalmente preparata a crudo.

 

Volendo entrare un po’ più nel dettaglio chiedo a Mamiko, cameriera del ristorante, ed al cuoco Takeaki di spiegare cosa è e com’è fatto il sushi. Il sushi venne inizialmente creato per conservare il pesce, che era messo in dei barilotti con un composto di riso ed aceto che ne impediva il deterioramento. Solo in seguito, in un periodo di crisi economica, si iniziò a consumare anche quel conservante naturale che era il riso. Nasce dunque da qui il sushi e tutte le varianti che ad oggi si conoscono. In generale, si chiamano sushi tutti quei piatti a base di riso, pesce e verdure che vengono cotti, conditi ed assemblati in una certa maniera. In particolare, il riso viene cotto al vapore e condito con un composto preparato con zucchero, sake (vino di riso) e su (aceto di riso) in modo da renderlo appiccicoso. Questo riso viene fatto raffreddare e poi lavorato con le mani in modo da formare delle palline di forma allungata su cui verrà messo un sottile strato di wasabi (crema al rafano giapponese) ed una fettina di pesce. Questa pietanza prende il nome di sushi nigiri. Se il sushi viene invece arrotolato in alga nori, prende il nome di sushi maki. Il sushi, comunque, può essere fatto sia col pesce crudo che col pesce cotto. Alcuni ingredienti cotti sono infatti i gamberoni al vapore, l’omelette giapponese ed il tonno scottato. Il segreto per un ottimo sushi risiede comunque nel taglio del pesce, lei cui fettine, a seconda dell’inclinazione che il cuoco dà alla lama, possono risultare più o meno morbide.

 

Il ristorante Oxidiana, adotta principalmente una cucina tradizionale, alla quale però ha aggiunto dei piatti più vicini ad un palato non abituato alla cucina giapponese. Vi è, infatti, una grande varietà di sushi preparato con il pesce cotto, verdure (come i richiestissimi California rolls e spider rolls, di derivazione americana) e con la carne. La cena che viene servita è curata sin nei più piccoli particolari e va gustata usando i tipici bastoncini, anche se il ristorante mette a disposizione delle forchette per chi proprio con le bacchettine non si sa giostrare. Una cena tipo, per provare i piatti caratterizzanti della cucina giapponese, si aggira intorno ai 30 euro a persona. Il costo di una cena, infatti, è molto variabile perché il prezzo dei singoli piatti va dai 3 ai 30 euro.

 

Più precisamente, una cena per due persone è composta da:

– Kakiage, una variante della tempura, dove le verdure invece che essere fritte intere vengono tagliate alla julienne, immerse nella pastella e fritte, dando forma a delle piccole nuvolette croccanti;

– Akira Special, un piatto per due da dividere, composto da una varietà di Sushi Nigiri, Sushi Maki, Sashimi, California Rolls, etc…(per provare un po’ di tutto insomma);

– Yakitori, degli spiedini di pollo in salsa dolce di soya;

– una minerale frizzante

– una crème brulée (io e la mia amica eravamo già piene, ma il dolce era assolutamente da provare! ergo, l’abbiamo diviso)

si riassume nella cifra di 64,00 euro, 32€ a persona.

 

Il costo quindi, in relazione al portafoglio di uno studente, può essere classificato come medio-alto. Il sushi, d’altra parte è una pietanza che la si odia o la si ama: e chi proprio non riesce a mandarlo giù avrà l’ennesimo boccone amaro dopo aver visto un conto un po’ salato.

 

 

Commento personale dell’autrice: da amante del sushi quale mi ritengo, posso dire che, seppur il mio portafoglio da studentessa ne sia venuto fuori più vuoto del solito, il mio palato è stato più che soddisfatto, in quanto la qualità ed il sapore del cibo è ottimo. Il sushi è un cibo che classifico come additictive una volta che lo si mangia e piace, si vuole assolutamente tornare a mangiarlo al più presto, dunque le soluzioni sono due:

1)      Si torna al ristorante e si cerca di scegliere con parsimonia, magari cercando di provare di volta in volta diverse pietanze.

2)      S’impara a fare il sushi. (un corso di cucina forse sarà attivato dallo stesso ristorante Oxidiana).

 

 

Ecco alcuni links utili dove potete trovare notizie sul Giappone, sulla cucina giapponese e su come preparare il sushi:

http://www.oxidiana.it/

http://www.giapponemania.net/

http://www.giapponegiappone.it/

http://www.buonissimo.org/internazionale/giappone.asp


Dalla stessa categoria

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Bottiglie in plastica del latte che diventano dei colorati maialini-salvadanaio. Ricostruzioni di templi greci che danno nuova vita al cartone pressato di un rivestimento protettivo. Ma anche soluzioni originali di design, come una lampada composta da dischi di pvc, un grande orologio da parete in stile anni ’70 in polistirolo e due sedie perfettamente funzionanti […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]