Il 31 ottobre e i primi tre giorni di novembre i 10mila medici catanesi saranno chiamati a scegliere i nuovi rappresentanti. Elezioni a cui si giunge dopo aspre polemiche, le dimissioni del presidente Massimo Buscema e un commissariamento romano
Ordine dei medici, tre liste per eleggere il Consiglio Gli uscenti, il ruolo dell’università e i «non allineati»
Gli uscenti, gli «universitari» e i non allineati. C’è chi descrive così lo scontro elettorale all’interno dell’ordine dei medici di Catania, che andrà al voto tra il 31 ottobre e i primi tre giorni di novembre per rinnovare il Consiglio direttivo. Elezioni delicatissime, convocate dopo mesi e mesi di polemiche, le dimissioni del presidente Massimo Buscema e un commissariamento romano. Annusando i boatos che filtrano da riunioni e abboccamenti, la sensazione di molti è che la cosiddetta lista «degli uscenti», il cui vero nome è Giannone presidente, sia tra le più strutturate. A partire dal nome scelto per guidare il Consiglio, per l’appunto quello di Giorgio Giannone, oncologo di fama internazionale. Intorno a lui si sono saldate le candidature di molti consiglieri uscenti (per esempio Lucio Di Mauro, Emanuele Cosentino, Antonino Rizzo e Rosalia Lo Gerfo) e di qualche volto nuovo.
Non mancano gli uscenti nella lista Ordiniamoci, ma qui sono gli esordienti a far discutere. A partire da Francesca Catalano, stimata senologa dell’ospedale Cannizzaro e moglie del rettore dell’università di Catania Francesco Basile. Catalano sarebbe tra i nomi che si giocherebbero la presidenza se la lista vincesse le elezioni di categoria. L’altro «papabile» sarebbe Diego Piazza, oncologo del Garibaldi Nesima. C’è pure chi profila una staffetta tra i due, che guiderebbero il Consiglio per un biennio a testa.
In questo quadro, la scheggia impazzita potrebbe essere la lista Andiamo avanti, che si presenta come outsider costruita da non allineati ai due blocchi principali. La presenza più curiosa, forse, è quella di Serafina Strano, che la notte del 19 settembre 2017 venne aggredita e violentata alla guardia medica di Trecastagni, mentre era in servizio, da un 27enne con precedenti per maltrattamenti. C’è, tra gli altri, anche Paolo Castorina, direttore del servizio Sert 3 di via Valverde, a Catania. Resta fuori dalla contesa Massimo Buscema, il presidente uscente, dimessosi nei primi giorni di settembre sotto la pressione di polemiche particolarmente aspre. Come raccontato da MeridioNews, a giugno l’endocrinologo rimase coinvolto in una rissa con un professionista 35enne per futili motivi – e denunce incrociate – avvenuta in largo Sarajevo, dalle parti di via Asiago.