Le incursioni del figlio del boss Andrea Nizza. Pistole e cocktail: «Falli entrare senza fare domande»

Cocktail gratis, pistole, notti nei privé, pestaggi e un giro di banconote false. All’interno della discoteca Ecs Dogana, al porto di Catania, si atteggiavano come vip e li conoscevano praticamente tutti. Dai banconisti ai buttafuori. Si tratta del gruppo criminale capeggiato dal figlio del narcotrafficante al 41bis Andrea Nizza. Un ragazzino di appena 15 anni che si sarebbe fatto forte del cognome che porta sulla carta d’identità per seminare il terrore all’interno di uno dei locali più noti della movida catanese. Vere e proprie incursioni in cui sarebbe stato affiancato da altri giovani, tutti maggiorenni. Sono undici le persone indagate nell’operazione Dazio, ma Nizza junior verrà giudicato separatamente essendo minorenne. Le accuse, a vario titolo, sono quelle di estorsione, lesioni personali anche con l’utilizzo di armi e violenza privata. Il tutto con l’aggravante, secondo la procura, del metodo mafioso. Perché Nizza non è un cognome qualunque nel capoluogo etneo. Dai palazzoni del viale Moncada 10 e 12, a Librino, Andrea Nizza – insieme ai fratelli Daniele, Fabrizio (poi diventato collaboratore di giustizia), Salvatore e Giovanni – ha scalato i vertici della famiglia di Cosa nostra dei Santapaola-Ercolano.

Fondamentale ai fini dell’inchiesta è quanto avvenuto in discoteca il 27 febbraio del 2023. Quella notte Nizza, insieme ad altre persone, avrebbe pestato a sangue un ragazzo a quanto pare scelto a caso all’interno del locale. In un primo momento, la vittima si sarebbe ritrovata una pistola puntata alla testa e, dopo un breve tentativo di fuga, sarebbe stato picchiato selvaggiamente, anche con il calcio dell’arma. Mentre veniva colpito con violenza, un amico avrebbe cercato di aiutarlo ma anche quest’ultimo si sarebbe ritrovato un’arma, non è chiaro se giocattolo, puntata contro. Gli inquirenti, grazie ai filmati, hanno individuato Nizza e gli altri componenti della spedizione: Concetto Penna, Maurizio Sottile, Gianluca Zimbone e Carmelo Christian Patanè. Quella notte, come ha raccontato agli inquirenti il titolare della discoteca Alessandro Scardilli, Nizza e soci riuscirono per l’ennesima volta a entrare gratis in un orario particolare: «Nonostante le casse fossero già chiuse – si legge nell’ordinanza – Nizza riusciva a entrare poiché i buttafuori, alla vista del ragazzo, non hanno opposto nessuna resistenza e li hanno subito fatti entrare». Tra gli addetti ai lavori durante quella serata c’era anche Francesco Salvo, non indagato e fratello del capomafia del clan Cappello Massimiliano Salvo ‘u carruzzeri. L’uomo sarebbe stato immortalato mentre salutava Nizza junior e si rivolgeva a lui in modo amichevole, pochi minuti prima dell’incursione in discoteca. Una confidenza immortalata anche il 13 marzo, quando Nizza junior lo salutò con un bacio.

Quello del 27 febbraio non è però l’unico assalto dei gruppo capeggiato dal rampollo. Soltanto a marzo 2023 sarebbero state dieci le incursioni. Durante una di queste avrebbero preso di mira un ragazzo, intento a festeggiare il proprio compleanno in una sala privata al secondo piano. Il gruppo si sarebbe imbucato, salvo poi molestare le ragazze presenti tirando loro i capelli e facendo pesanti apprezzamenti. Inutile il tentativo del festeggiato – uno studente universitario – di rivolgersi ai buttafuori, i quali non avrebbero mosso un dito per fare desistere gli indagati. «Sfiduciato dal loro atteggiamento – si legge nell’ordinanza – aveva preferito concludere la festa e a quel punto il gruppo di ragazzi si era allontanato». Nell’ordinanza la giudice per le indagini preliminari scrive di una vera e propria «omertà» da parte degli addetti alla sicurezza anche nel pronunciare il cognome Nizza davanti alle forze dell’ordine. Segno di una forza intimidatrice che «evoca chiaramente un metodo mafioso», si legge nei documenti.

«Io avevo dato disposizioni di non fare entrare Nizza e il suo gruppo nel locale – racconta l’imprenditore agli inquirenti, durante la ricostruzione dei vari eventi che hanno riguardato il locale – ma gli addetti non mi ascoltano e mi rispondono “Il giorno dopo dobbiamo camminare tranquillamente per Catania, senza avere problemi“. Alcuni si sono licenziati, preferendo perdere il lavoro anziché avere il timore che un diniego all’ingresso della discoteca possa mettere a repentaglio la loro incolumità fisica». Un clima di puro terrore che hanno confermato tutte le persone sentite dalle forze dell’ordine compreso una sorta di custode, originario del Mali. A quest’ultimo un buttafuori avrebbe detto, senza giri di parole, che alcune persone dovevano accedere alla discoteca senza biglietto «senza fare domande, perché questi sono pericolosi e picchiano i buttafuori». Tra gli aneddoti di questa storia c’è anche un passaggio relativo al presunto utilizzo di soldi falsi da parte di tre ragazzi che si accompagnavano al gruppetto finito indagato. Banconote da 50 euro che sarebbero state utilizzate per pagare dei cocktail durante una serata tra l’1 e il 2 aprile scorso. «Non ho sollevato obiezioni – racconta una banconista a verbale – in quanto ero intimorita dalla presenza e dalla possibile reazione violenta. I tre, dopo avere ceduto le banconote false, tornavano a divertirsi e a passare la serata con i soggetti artefici di veri e propri raid vessatori».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Cocktail gratis, pistole, notti nei privé, pestaggi e un giro di banconote false. All’interno della discoteca Ecs Dogana, al porto di Catania, si atteggiavano come vip e li conoscevano praticamente tutti. Dai banconisti ai buttafuori. Si tratta del gruppo criminale capeggiato dal figlio del narcotrafficante al 41bis Andrea Nizza. Un ragazzino di appena 15 anni […]

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]