A finire in manette sono stati Antonio Iacono e Francesco Messina, considerati i reggenti delle famiglie di Cosa nostra attive nelle due città. Tra gli interessi, il settore edilizio, quello dei trasporti da e per Lampedusa, e il rigassificatore di Porto Empedocle. Gli inquirenti: «Saldo il sodalizio con la mafia palermitana»
Operazione antimafia, 13 arresti e 21 indagati Colpite le cosche di Agrigento e Porto Empedocle
Tredici arresti e altri 21 indagati. Sono questi i numeri dell’operazione Icaro, l’inchiesta condotta dalla polizia e coordinata dai pm della Dda di Palermo Maurizio Scalia, Rita Fulantelli ed Emanuele Ravaglioli che stamani ha portato all’azzeramento delle famiglie mafiose di Agrigento e Porto Empedocle. I capi di accusa, a vario titolo, sono di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, detenzione illegale di armi e di sostanze stupefacenti.
A finire in manette, tra gli altri, anche Antonio Iacono, 61 anni, e Francesco Messina, 56 anni: i due sono considerati dagli inquirenti i reggenti delle cosche attive nelle due città. Le indagini hanno inoltre confermato la solidità dei rapporti tra Cosa nostra palermitana e agrigentina. Tra gli interessi della criminalità organizzata spiccavano il settore edilizio, oggetto di costanti estorsioni, gli appalti, il rigassificatore di Porto Empedocle e anche il settore dei trasporti per e da Lampedusa. Arrestati anche Giuseppe Piccillo, considerato uomo di fiducia di Iacono e deputato a estorcere il pizzo alle imprese locali, e Francesco Capizzi, Gioacchino Cimino e Francesco Tarantino, entrambi al soldo di Messina nella zona di Porto Empedocle.
Tra i primi a commentare i risultati dell’operazione, il sindaco di Agrigento Lillo Firetto: «L’azione di contrasto alla mafia rimane una priorità in una terra che vuole e deve crescere. Un’operazione che colpisce il parassitismo mafioso con la pratica antistorica del pizzo» ha dichiarato il primo cittadino.
Di seguito i nomi di tutti gli indagati: Antonino Abate, 29 anni, di Montevago; Tommaso Baroncelli, 40 anni, di Santa Margherita Belice; Domenico Bavetta, 34 anni, di Montevago; Carmelo Bruno, 47 anni, di Motta Sant’Anastasia (Catania); Vito Campisi, 45 anni, di Cattolica Eraclea; Giovanni Campo, 25 anni, di Santa Margherita Belice; Pietro Campo, 63 anni, di Santa Margherita Belice; Francesco Capizzi, inteso “il milanese”, 50 anni, di Porto Empedocle; Mauro Capizzi, 47 anni, di Ribera; Roberto Carobene, 38 anni, di Motta Sant’Anastasia; Gioacchino Cimino, 61 anni, di Porto Empedocle; Domenico Cucina, 48 anni, di Lampedusa; Rocco D’Aloisio, 46 anni, di Sambuca di Sicilia; Diego Grassadonia, 54 anni, di Cianciana; Antonino Grimaldi, 55 anni, di Cattolica Eraclea; Piero Guzzardo, 37 anni, di Santa Margherita Belice; Antonino Iacono, 61 anni, di Giardina Gallotti (frazione di Agrigento); Gioacchino Iacono, 36 anni, di Realmonte; Santo Interrante, 34 anni, di Santa Margherita Belice; Giacomo La Sala, 47 anni, di Santa Margherita Belice; Giuseppe Lo Pilato, 44 anni, di Giardina Gallotti (frazione di Agrigento); Leonardo Marrella, 38 anni, di Montallegro; Stefano Marrella, 59 anni, di Montallegro; Vincenzo Marrella, 41 anni, di Montallegro; Vincenzo Marrella, 60 anni, di Montallegro; Francesco Messina, 58 anni, di Porto Empedocle; Francesco Pavia, 35 anni, di Porto Empedocle; Giuseppe Picillo, 53 anni, di Favara; Emanuele Riggio, 45 anni, di Monreale; Pasquale Schembri, 53 anni, di Montallegro; Gaspare Nilo Secolonovo, 47 anni, di Santa Margherita Belice; Francesco Tarantino, inteso “Paolo”, 29 anni, di Porto Empedocle; Ciro Tornatore, 80 anni, di Cianciana; e Francesco Tortorici, 36 anni, di Montallegro.