I militari hanno sequestrato nell'abitazione della famiglia alcuni farmaci antidepressivi, forse utilizzati da Gianfranco Fallica. Il 34enne che ha sterminato la sua famiglia. «Non credo alla tesi delle difficoltà nel lavoro», afferma un collega a MeridioNews
Omicidio-suicidio Paternò, continuano indagini carabinieri Incredulità in città e tanti interrogativi su motivi del gesto
Continuano serrate le indagini da parte dei carabinieri della compagnia di Paternò, e dei colleghi del nucleo operativo del comando provinciale, sulla ricerca del movente che ha spinto Gianfranco Fallica, 34 anni, promotore finanziario, a sterminare nella notte tra venerdì e sabato la propria famiglia, uccidendo la moglie Cinzia Palumbo, 35 anni, e i due figli piccoli Angelo Daniele di 6 anni e Francesco Gabriele di 4 anni. L’uomo li ha uccisi sparandogli un colpo di pistola alla testa mentre dormivano, per poi rivolgere l’arma contro se stesso. Nelle ultime ore prende sempre più consistenza l’ipotesi che i fatti possano essere collegati alla depressione, scaturita da gravi difficoltà sul lavoro da parte di Fallica. I militari dell’Arma durante i rilievi del caso hanno sequestrato dei farmaci che, con molta probabilità, venivano utilizzati dal consulente finanziario. Trattandosi di medicine che necessitano l’autorizzazione medica attraverso una ricetta, gli inquirenti stanno concentrando la propria attenzione all’individuazione del medico che avrebbe prescritto il tutto. Perde quindi consistenza, ma non del tutto, la pista legata alla gelosia.
Nella tarda mattinata di oggi i carabinieri hanno effettuato un nuovo sopralluogo all’interno della casa, l’immobile di via Liberta dove al secondo piano dell’edificio si trova la camera da letto dove si è consumata la tragedia. Cosa i militari cercassero non è dato saperlo; sulla vicenda gli inquirenti mantengono la bocca cucita, come è stato disposto dalla procura di Catania. Nel pomeriggio verrà affidato al medico legale, Giuseppe Ragazzi, l’incarico di eseguire le autopsie sulle salme di Fallica e della moglie, che si trovano nell’obitorio dell’ospedale Cannizzaro, e su quelle dei due bambini, portati al Vittorio Emanuele . Autopsie che saranno effettuate tra domani o al massimo mercoledì. Sarà eseguito anche l’esame dello stub.
Tuttavia la strage di via Libertà ha gettato nello sconforto e nell’incredulità l’intera città. questa mattina, probabilmente un conoscente della famiglia Fallica, ha deposto un mazzo di fiori bianchi, con margherite e una rosa, nel portone d’ingresso della casa. Mentre i genitori dei bambini che frequentano la prima A delle elementari del comprensivo G.B.Nicolosi ,ubicato in via Libertà, hanno preferito non mandare a scuola i propri figli. «Si tratta di una tragedia immane – spiega a MeridioNews la dirigente Giusy Morsellino – stiamo provando a fare elaborare il lutto ai piccoli della classe in modo non troppo traumatico. Daniele era un bambino dolcissimo e allegro». Un agente immobiliare Aldo Governa, che in passato ha lavorato con Fallica, non riesce a spiegarsi la causa scatenante. «Conoscendolo sono rimasto sconvolto quanto ha appreso la notizia. Difficoltà nel lavoro? Il settore finanziario non è in ascesa in questo momento ma non credo che si sia trattato di un fattore economico. Gianfranco professionalmente era molto preparato. Era laureato in economia e commercio. L’ho conosciuto come un giovane pieno di vita».
Milos Virgillito conosceva bene la famiglia Fallica, essendo stato Gianfranco suo testimone di nozze. «Non riesco a comprendere il perché. Gianfranco amava Cinzia; l’ha conosciuta sui banchi della scuola superiore. Da subito aveva detto che l’avrebbe sposata. Dopo tanti anni fidanzati hanno coronato il loro sogno d’amore con il matrimonio e i figli». Nel giorno del funerale non è da escludere che possono tenersi due esequie funebri separate: in una chiesa Cinzia Palumbo e i suoi due figli e in un’altra quella di Gianfranco Fallica.