Confermata in corte d’Appello la sentenza di colpevolezza ma ridotta la condanna per Antonino Speziale, ritenuto colpevole adesso anche in secondo grado dell’omicidio dell’ispettore di Polizia Filippo Raciti. Era il 2 febbraio 2007 e, mentre allo stadio Angelo Massimino si giocava il derby Catania-Palermo, per la strada la tifoseria etnea ingaggiavano una vera e propria battaglia con le forze dell’ordine. Oltre ai numerosi feriti, un morto: Raciti era di servizio all’ingresso della curva Nord, dove si svolgevano gli scontri.
Per l’omicidio dell’agente, il 9 febbraio 2010 il tribunale per i minorenni di Catania aveva condannato a 14 anni di reclusione e cinque anni di interdizione Antonino Speziale, che all’epoca dei fatti non aveva ancora compiuto la maggiore età.
Oggi i giudici si sono pronunciati di nuovo: Speziale sarebbe sì colpevole, ma adesso dovrà scontare otto anni, sei in meno di quanti ne avesse stabiliti la prima sentenza. «Il processo comunque non si concluderà definitivamente», affermano i difensori del ragazzo, Giuseppe Lipera e Grazia Coco. Già ieri i legali avevano annunciato, infatti, un ricorso in Cassazione.
Esprime soddisfazione, invece, Marisa Grasso, vedova dell’ispettore ucciso: «È una sentenza giusta ed educativa dichiara Sia per chi ha commesso il fatto sia per chi ancora continua a pensare che gli atti di violenza restano impuniti».
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