La difesa dell'unico sospetto, l'italiano M.V., conferma la versione dei fatti raccontata dai familiari di Florin Dinu, il 26enne rumeno, ucciso da la notte dell'otto gennaio da alcuni colpi di pistola davanti a una discoteca. E confermano che il loro assistito si trovava a terra al momento dell'agguato
Omicidio Dinu, ricostruita la traiettoria dei proiettili Legali del fermato: «Spari non dalla sua macchina»
Sono ancora pochi i dettagli che trapelano sull’esatta dinamica che ha portato alla morte di Florin Dinu, il 26enne rumeno colpito da alcuni proiettili calibro nove la mattina dell’8 gennaio scorso, davanti alla discoteca Onda latina York club di via Scuto Costarelli. La difesa dell’unico sospetto fermato, l’italiano M.V., ha spiegato a MeridioNews che sabato scorso si sono svolti l’incidente probatorio e autopsia sul cadavere. Gli accertamenti sono stati effettuati per verificare la traiettoria dei colpi, mortali per Dinu, che hanno ferito anche un ragazzo marocchino e, lievemente, un secondo cittadino rumeno.
Diventa inoltre sempre più probabile la tesi, sostenuta dal fratello della vittima, Ovidiu Dinu, secondo la quale all’interno del locale si sarebbero trovati due «catanesi». Entrambi picchiati violentemente per «aver insultato le donne» dei rumeni durante la serata, e portati all’esterno del locale. Uno dei due però, stando alle parole di Dinu, sarebbe riuscito a sfuggire alle botte, scappando, mentre l’altro sarebbe stato ancora trattenuto per terra da un gruppo di persone. Fino al momento degli spari. «Partiti da una Toyota iQ bianca, che poi è corsa via». L’italiano, arrivato nei locali del Pronto soccorso del Vittorio Emanuele, insieme agli altri feriti, avrebbe raccontato ai carabinieri e ai sanitari di essere stato colpito con «schiaffi e oggetti di ferro» da parte di Florin e dell’amico nord africano.
Gli avvocati Alessandro e Giorgio Antoci, che difendono il fermato, confermano infatti la versione dei fatti raccontata a MeridioNews dai familiari di Florin, sostenendo che l’uomo a terra sia il loro assistito che non sarebbe proprietario del veicolo bianco visto fuori dal locale. Si attendono dunque i risultati del Riesame per avere ulteriori informazioni. Il lavoro degli inquirenti, nel frattempo, sembra proseguire nella direzione dell’individuazione del presunto secondo cittadino italiano coinvolto.