Oggi la scienza ufficiale scopre che il metodo Di Bella è valido

LA SCIENZA UFFICIALE CHE AMMETTE LA VALIDITA’ DELLE CURE MESSE A PUNTO DAL GRANDE MEDICO E SCIENZIATO SICILIANO DOVREBBE CONSIGLIERE ATTENZIONE E MAGGIORE TOLLERANZA ANCHE VERSO LE CURE DEL DOTTOR DAVIDE VANNONI

La cura del medico siciliano Luigi Di Bella è valida. Lo scienziato, originario di Linguaglossa, bellissimo ed elegante paese dell’Etna, scomparso nel 2003, ha messo a punto una cura contro i tumori. Ma è stato aspramente osteggiato dalla medicina ufficiale (e dagli interessi economici colossali che stanno dietro la cura del cancro).
Oggi – come leggiamo sul sito Umdi, unmondoditaliani –  uno studio elaborato dal Dipartimento di Anatomia e Istiologia dell’Università di Firenze, pubblicato sulla rivista scientifica European Journal di Pharmacology, certifica che il metodo Di bella è valido. A pensarla così è anche il professore Umberto Veronesi, forse il più famoso oncologo italiano. (sopra, foto tratta da dibellainsieme.org)

A poco più di cento anni dalla nascita di Luigi Di Bella, arriva la conferma dalla medicina ufficiale che la cura messa a punto dal medico fisiologo siciliano è valida, ancorché innovativa, in quanto la dieta vegetariana riduce drasticamente l’insorgere e dei tumori e la possibilità di svilupparli.
La polemica sul metodo di cura elaborato dal professore Di Bella ebbe luogo una ventina d’anni addietro.
Ricordiamo un’inchiesta condotta da Michele Santoro in uno dei suoi format del tempo. Non ricordiamo se si trattasse di Sciuscià o, addirittura di Samarcanda.
In ogni caso, nell’ultimo decennio del secolo scorso.
Vent’anni fa il dibattito fu molto appassionato. Con la medicina ufficiale che, come spesso accade, era schierata contro le tesi del medico e scienziato siciliano.
Da una parte c’erano i suoi pazienti che credevano nei risultati delle cure Di Bella, spesso dimostrati dalla loro salute che migliorava. Dall’altra la già citata medicina ufficiale che ne contestava la scientificità. In mezzo il ministro della Sanità dell’epoca, Rosi Bindi, che non poteva non dare ragione alla commissione di esperti che operava presso il ministero. Potenza dell’industria farmaceutica.
Oggi la medicina ufficiale fa una magra figura. Deve ammettere di essersi sbagliata. Intanto, però, la gente che avrebbe potuto essere curata con il metodo Di Bella è stata condizionata dal giudizio negativo su questo metodo di cura.

Il metodo Di Bella si fonda sull’uso della Somatostatina, un ormone polipeptico prodotto dal pancreas e dalle cellule Apud – amine precursor uptake and dacarbaxylation – il cui trattamento era praticato per via endovenosa.
A ricordare il professor Luigi Di Bella, il figlio Adolfo, nella ricorrenza dei 100 anni dalla nascita, ha scritto un libro: “Il poeta della scienza – biografia del medico a cui la scienza non volle credere”.

Che dire, oggi? Che questa vicenda narra, in forma implicita, dei danni che gli interessi delle case farmaceutiche provocano alla sperimentazione di forme terapeutiche non medicinali e l’enorme potere che le stesse esercitano sulla scienza medica ufficiale.
La storia di Luigi Di Bella, al quale in vita hanno negato i giusti riconoscimenti che avrebbe meritato, dovrebbe far riflettere un po’ anche coloro i quali, oggi, criticano ferocemente il metodo di cura messo a punto dal dottor Davide Vannoni che utilizza le cellule staminali.
Per carità: in questi casi è sempre difficile esprimere un giudizio. Ma – sempre in quest casi – è bene che la medicina ufficiale sia un po’ più attenta e tollerante. Soprattutto quando certi passaggi scientifici non appaiono chiari. Perché potrebbero non risultare chiari alla medicina ufficiale non perché oggettivamente lo sono, ma perché la stessa medicina ufficiale non li capisce.
Perché potrebbe darsi il caso – com’è avvenuto con il metodo Di Bella – che poi le cose si chiariscono dando torto alla medicina ufficiale. Che con il metodo Di Bella non ha fatto una bella figura. Anzi.

 


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