Cinquant'anni fa veniva assassinato il presidente della "nuova frontiera". Ma ha provato anche a invadere cuba (terza guerra mondiale evitata dalla saggezza sovietica). E ha scatenato la guerra nel vietnam
Oggi il mondo ricorda Kennedy tra mito e contraddizioni
CINQUANT’ANNI FA VENIVA ASSASSINATO IL PRESIDENTE DELLA “NUOVA FRONTIERA”. MA HA PROVATO ANCHE A INVADERE CUBA (TERZA GUERRA MONDIALE EVITATA DALLA SAGGEZZA SOVIETICA). E HA SCATENATO LA GUERRA NEL VIETNAM
di Pietro Ancona
Gli USA ed il mondo ricordano oggi il cinquantesimo anniversario dell’assassinio del più popolare presidente degli Stati Uniti d’America e dell’età moderna: Kennedy. Obama dice che incarnò l’America, ma io penso che l’America è incarnata dai suoi assassini che prima di lui e dopo di lui sono sempre al potere e costituiscono una minaccia concreta per la libertà degli americani e per la pace del mondo.
Colpisce di Kennedy la contraddizione profonda tra il suo mito e le sue concrete scelte politiche.
Fu considerato la grande speranza della pace e della distensione. Ma tentò l‘invasione di Cuba e portò il mondo quasi allo scontro nucleare, scontro bloccato in e extremis dalla saggezza dei comunisti sovietici.
Iniziò la più grave, devastante e spaventosa guerra degli USA dopo la seconda guerra mondiale e la Corea: il Vietnam. Una guerra in cui ci furono certamente cinquantamila mila soldati americani morti, centinaia di migliaia di invalidi ed un numero sconosciuto di vittime vietnamite, forse milioni. Vittime che continuano ancora oggi per via dei bombardamenti di Orange ed al Fosforo.
Quanti hanno avuto a che fare con l’assassinio Kennedy sono tutti morti in circostanze strane. Non c’è un solo sopravvissuto. E’ stata fatta tabula rasa da quell’America che non si riconosceva in lui nonostante non fosse proprio quel mito progressista libertari di “Nuova frontiera.”
Qualche tempo dopo anche il fratello Robert veniva assassinato.