Oggi a Niscemi manifestazione dei No Muos. E anche Ferrandelli attacca i grillini…

Niscemi non molla. E, nonostante rassicurazioni più o meno formali sulla revoca delle autorizzazioni del Muos, oggi torna in piazza. E non sarà sola.

In agenda c’è, infatti, una manifestazione indetta in coro dai Comitati No Muos e dal Presidente della Commissione Territorio e Ambiente dell’Ars, Gianpiero Trizzino, deputato del Movimento 5 Stelle. Partito che è stato in prima fila nella battaglia contro il Muos, in pratica oltre che in teoria. Come dimostrano non solo le denunce, ma anche le battaglie politiche contro le antenne satellitari americane condotte a Sala d’Ercole  con grande determinazione. 

Il raduno chiamerà a raccolta tutte le forze che fino ad oggi si sono battute per fermare l’impianto satellitare Usa.

“Era doveroso radunarci tutti – commenta Trizzino – per fare il punto e capire come evolverà la situazione nel prossimo futuro e quale condotta tenere. C’è un po’ di confusione, infatti, riguardo ai termini della revoca delle autorizzazioni. L’unica cosa certa è che in questo momento occorre fare quadrato attorno alla cittadinanza e non abbassare mai la guardia”.

Il programma del raduno di Niscemi prevede il concentramento alle 11,00 di stamattina in piazza Vittorio Emanuele per l’assemblea cittadina, una visita, alle 13,00, all’ingresso della base americana, ed una passeggiata alla Sughereta, la Riserva naturale limitata dai confini della base della Marina militare Usa. 

Tutto bene? Non proprio. Perché a due giorni dalla chiusura della campagna elettorale, anche questo argomento non resta fuori de polemiche inutili.

Si registra, infatti, una nota stizzita del deputato del Pd, Fabrizio Ferrandelli, forse preoccupato, come Bersani, Monti e Casini, dell’exploit annunciato del M5S.  Il parlamentare regionale del Partito democratico lamenta, in buona sostanza, di non essere menzionato abbastanza tra gli oppositori del Muos. Lui, infatti, ha presentato, una mozione sul caso come hanno fatto i grillini. Mozioni poi unificate e approvate dall’Ars.

“Non posso che essere felice di constatare l’appoggio di altre forze politiche alla mia mozione e alla battaglia di cui, insieme al Movimento 5 Stelle, mi sono fatto portavoce anche in aula – dichiara Ferrandelli – ma non posso accettare che la vittoria del popolo siciliano resti soltanto una mera vittoria politica. Ed è per questo che mi spiace vedere bandiere politiche accostate ad una battaglia portata avanti per il bene della collettività”.

“I compagni del Movimento 5 Stelle sono stati preziosi in questa battaglia – sottolinea il deputato del Pd – ma se io per primo non mi sono arrogato la paternità, chiedo anche a loro di dimostrare la stessa sensibilità, per far diventare la vittoria sul Muos patrimonio di tutti, affinché con la stessa nostra caparbietà e tenacia anche altre forze politiche possano affiancarci e sostenerci in questo progetto, così come in altri. Tante battaglie ancora ci aspettano ed è bene mantenere saldo il clima di collaborazione”.

Che è successo? Ad occhio e croce, Ferrandelli, la cui iniziativa è certamente lodevole, non si è accorto di essere esponente di un partito, il Pd, che, come il  Pdl e l’ Udc, non ha fatto sua la battaglia No Muos. Non lo hanno fatto i suoi dirigenti regionali, non lo hanno fatto quelli nazionali, che in tourneé in Sicilia, fino a stasera, hanno evitato l’argomento come la peste.

Forse Ferrandelli non sa che è stato il Governo regionale retto da Raffaele Lombardo – appoggiato dal Pd – ad approvare il dissennato progetto del Muos di Niscemi.

La sua battaglia, quindi, non risulta del tutto concreta. Lo sarebbe di più se condannasse apertamente i silenzi dei vertici del suo partito o, magari, se lasciasse il Pd per protesta. (as)

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