“Offro la mia candidatura ad Alfano”

Oggi, a Palermo. nella sala stampa di Palazzo Reale, la sede dell’Assemblea regionale siciliana, il capogruppo del Pdl, Innocenzo Leontini, ha incontrato i giornalisti. Formalizzando la sua candidatura alla presidenza della Regione.

Abbiamo posto a Leontini alcune domande. Cominciando, naturalmente, dalla sua candidatura alla guida della Sicilia.

“Facciamo una premessa – ci dice Leontini -. La legislatura si è chiusa in anticipo. Il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, si è dimesso. Per questioni finanziarie, gestionali e giudiziarie. E naturalmente politiche, visto che è venuta meno la maggioranza ribaltonista. Io ho sempre detto che fino al 31 agosto sarei rimasto il capogruppo del Pdl all’Ars. E così è stato. Dopo le dimissioni di Lombardo è cambiato tutto”.

– E’ cambiato anche il modo di affrontare i problemi della Sicilia. Non si era ma visto un Governo e un’Assemblea che chiudono una legislatura senza dare risposte, peraltro promesse, ad intere categorie: i precari degli enti locali, l’Azienda siciliana trasporti, il trasporto locale. Per non parlare degli arcipelaghi siciliani…

“Ognuno si assume le proprie responsabilità. La manovra è saltata perché il Governo ci ha comunicato a chiare lettere che non ci sono i soldi. Il conto è presto fatto. Sarebbero serviti 43 milioni di euro. C’erano, sì e no, 13 milioni di euro. Anzi, a volerla dire tutta, l’assessore Gaetano Armao, in commissione Bilancio e Finanze, ha ammesso che anche i 13 milioni di euro erano virtuali”.

– Dunque aveva ragione il commissario dello Stato quando ha impugnato il mutuo da oltre 500 milioni di euro che il Governo avrebbe voluto contrarre. La Regione avrebbe dovuto indebitarsi per pagare la spesa corrente…”.

“Il commissario dello Stato aveva ragione da vendere. Tant’è vero che la finanziaria è stata falcidiata. Ben ventinove articoli impugnati. Cosa mai accaduta prima di allora”.

– Si è chiusa un’èra?

“E’ finito un regime. Travolto da una crisi finanziaria pesantissima, dalle questioni giudiziarie che toccano lo stesso presidente della Regione Lombardo e da vicende politiche. Anche il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo, considera chiusa l’alleanza del suo Partito con Lombardo”.

– Pensa veramente che Lombardo abbia chiuso i rapporti con il Pd siciliano?

“Lombardo si è sempre collegato con spezzoni dei Partiti. Prima li spaccava e poi ha trattava con alcuni dirigenti di ogni Partito. Barattando l’appoggio in Aula per il potere. Lo ha fatto con il centrodestra e con il centrosinistra. Ha provato a distruggere tutto il sistema dei partiti siciliano. E, in parte, c’è riuscito. Detto questo, non escludo che possa intrattenere ancora rapporti con ‘pezzi’ del Pd siciliano. In ogni caso, con le sue dimissioni, lo ripeto ancora una volta, si è chiusa definitivamente una stagione”.

– Perché ha deciso di scendere in campo nella corsa alla presidenza della Regione?

“La mia candidatura è il frutto di un ampio ragionamento politico. Con gli amici del Pid, ma anche con altri soggetti politici. A cominciare dal mio Partito. Io offro la mia candidatura. La offro, in primo luogo, al segretario nazionale, Angelino Alfano”-

– Quindi la sua è una candidatura che nasce dentro il Pdl siciliano e non in contrapposizione con il suo Partito.

“Certamente. Non a caso ho citato Alfano. E’ lui il segretario nazionale del Partito. E’ lui che deve decidere”.

E se le diranno no?

“Me lo dovranno motivare”.

– Il Pid è tutto con lei?

“Credo proprio di sì. Oggi, in conferenza stampa, il capogruppo di questo partito all’Ars, Rudy Maira, ha detto che la mia è la candidatura del domani. Più chiaro di così…”.

– Come la mettiamo con Gianfranco Miccichè? Anche lui è candidato alla guida dellla Sicilia. A giudicare da quello che si dice, non sarà facile convincerlo a ritirarsi.

“Miccichè, da solo, non si candiderà. Per tanti motivi. Deve garantire i suoi alle elezioni nazionali. Da solo non può fornire alcuna garanzia. E lo stesso discorso, per certi versi, si pone alle elezioni regionali”.

– Si riferisce allo sbarramento del 5 per cento?

“Mi riferisco al fatto che, per Grande Sud, andare da soli alle elezioni nazionali e regionali è rischioso”.

– Lei dice che la sua candidatura è ben vista da altri movimenti. Per esempio?

“Vittorio Sgarbi guarda con grande interesse alla mia candidatura. Lo stesso discorso vale per i socialisti di Stefania Craxi. Poi ci sono altri soggetti”.

– Sicilia e territorio di Nello Dipasquale?

“Perché no? Con Nello siamo vecchi amici. Lui ha scelto un percorso diverso dal mio. Lo rispetto. Ma non è detto che non ci si possa reincontrare”.


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