Una circolare del ministero del Lavoro dispone che la misura non può essere riconosciuta a chi ha già fruito di cassa integrazione ordinaria. La Cgil parla di almeno 30mila revoche e di un Governo nazionale «che sa occuparsi di lavoro solo per diminuire i diritti»
Nuovo schiaffo alla Sicilia Stop alla mobilità in deroga
E’ destinata a saltare la mobilità in deroga per migliaia di lavoratori siciliani. A lanciare l’allarme è la Cgil regionale, che chiede al governo Crocetta di intervenire immediatamente per «evitare l’esplodere di una bomba sociale che metterebbe a dura prova anche la coesione» dice il segretario generale, Michele Pagliaro.
La nuova emergenza è figlia di una del ministero del Lavoro secondo cui la mobilità in deroga non può essere riconosciuta ai lavoratori che hanno già fruito di mobilità ordinaria, dell’indennità di disoccupazione Aspi e mini Aspi e della disoccupazione agricola con requisiti ordinari e straordinari. E questo a partire dal 3 agosto. L’Inps ha quindi comunicato alla Regione siciliana il blocco della misura.
Insomma, il Governo Renzi deve risparmiare. E lo fa distruggendo quel che resta del welfare.
Nell’Isola ad essere colpiti saranno almeno 30mila secondo le stime del sindacato.
«Tutte le domande decretate dopo quella data – spiega Pagliaro – relative ai lavoratori indicati nella nota saranno revocate. E’ facile capire il fronte che si apre in una regione come la Sicilia e le prime avvisaglie si stanno avendo a Catania, dove l’ufficio provinciale del lavoro ha comunicato ai sindacati qual è la situazione».
«Questa misura – afferma Pagliaro – conferma che per il Governo Renzi il lavoro e i lavoratori sono l’ultimo pensiero e che sa occuparsi di lavoro solo per diminuire i diritti. Ma una cosa sia chiara per il mondo del lavoro siciliano questo è un fulmine che porterà devastazioni inimmaginabili e tensione sociale incontrollabile. Al governo regionale – conclude il segretario della Cgil – lancio un appello a farsi carico di questa difficile situazione che si apre».
Insomma, piove sul bagnato. Appena ieri l’Istat ha confermato che la Sicilia ha il record in termini di tasso di disoccupazione che è salito al 21,2% (+1,5% rispetto all’ottobre del 2013) con uno stacco di 10 punti percentuali in più rispetto alla media nazionale (11,8%) e più della media del Mezzogiorno (19,6%).
Non solo. Sempre secondo l’Istat una famiglia su tre in Sicilia, il 32,5 per cento del totale, è indigente contro una media nazionale del 26 percento. La Sicilia è così, insieme alla Calabria, la regione più povera d’Italia.
Eppure, per il Governo nazionale, a quanto pare, questi particolari non contano…