Notte di San Lorenzo a Catania: lapidazione (non islamica)

Un cavallo è stato lapidato giovedì notte a Catania. Lo hanno colpito con ferocia, più volte, con spranghe e pietre, lasciandolo agonizzante sulla spiaggia libera numero uno della Playa, affollata di gente che sperava di avvistare le stelle cadenti nella notte di San Lorenzo.

Alcuni ragazzi hanno chiamato il 112. Ma, quando sono arrivati i carabinieri, i macellai erano già fuggiti e il cavallino era ormai agonizzante, in una pozza di sangue. Era piccolo, di razza «Morellino», alto solo un metro e 70 e anche per questo i suoi carnefici hanno avuto vita facile. Poco dopo è stato soppresso con un’iniezione praticata da un veterinario dell’Ausl.

Tra le ipotesi degli investigatori prevale quella secondo cui il cavallo sarebbe stato rubato e poi platealmente massacrato per una vendetta tra allibratori clandestini.

Il direttore di Animalisti Italiani, Ilaria Ferri, prendendo atto del fatto che l’inchiesta si starebbe orientando verso il mondo delle scommesse clandestine, si chiede: «Com’è possibile che sia così facile che passino inosservate corse clandestine di cavalli sull’asfalto? È evidente che da parte di molti esiste un concreto interesse nel coprire gli affari di pochi personaggi, spesso collusi con la mafia locale».

E già! Com’è possibile?


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