L'uomo del clan Trigila negli anni scorsi è stato già destinatario di misure di prevenzione. Tre condanne per mafia alle spalle, aveva trovato in un suo ex dipendente il prestanome per avviare il nuovo esercizio commerciale
Noto, sequestrata una rivendita di generi alimentari al boss Dietro il titolare si celava ancora una volta Waldker Albergo
Nuova indagine a carico di Waldker Domenico Albergo, boss del clan Trigila nell’hiterland di Noto. Gli uomini del Gico di Catania hanno scoperto che l’uomo – con tre condanne per mafia alle spalle e destinatario negli anni scorsi di una serie di misure di prevenzione nei confronti delle sue attività commerciali – aveva avviato una rivendita di generi alimentari tramite un prestanome. A favorire Albergo sarebbe stato Giuseppe Balistreri, un suo ex dipendente incensurato.
L’indagine per trasferimento fraudolento di valori, con la finalità di aggirare la normativa antimafia, riguarda cinque persone. Coinvolto anche il commercialistà Niccolò Tullio Lentini, che pur consapevole dell’illiceità dell’operazione avrebbe suggerito ad Albergo l’escamotage. Per lui, il gip del tribunale di Siracusa ha disposto il divieto dell’esercizio della professione per un anno. Divieto di esercitare attività d’impresa per un anno invece per Giuseppe Balistreri. Il giudice ha anche disposto il sequestro della rivendita di generi alimentari.