Non ci sono più le donne e gli uomini di una volta

C’era una volta l’uomo: prestante, rude, virile, sicuro di sé e soprattutto sciupa femmine.

C’era una volta la donna: timida, passiva, docile, dipendente nei confronti del maschio-padrone e disponibile a servirlo in tutti i suoi bisogni.

Beh, cari maschietti, ridestatevi dal vostro sonno nostalgico e preparatevi ad affrontare il vostro incubo peggiore: “la donna in rivolta”.

Eh si perché nell’attuale società, si assiste ad una vera e propria rivoluzione del sesso femminile stanco di essere vessato e sottovalutato da anni, a discapito del mondo maschile che annaspa in una situazione del tutto nuova e inaspettata.

Donne aggressive, sicure di sè e ben determinate dunque, a fronte di uomini sempre più “femminilizzati” con le loro insicurezze e vulnerabilità.

Secondo Luigi Di Giuseppe, psicologo–psicoterapeuta, la crisi dell’universo maschile dipende sicuramente dal fatto che la crescita sempre maggiore del livello di istruzione e di partecipazione lavorativa – viste come indispensabili fattori di emancipazione – hanno portato la donna “nuova” a non considerare più l’uomo come il fine ultimo della sua vita; affiancadogli altre priorità quali la carriera e l’affermazione personale.

Sul fatto che le donne di oggi siano sul piede di guerra ne è convinto Carmelo, (26 anni) che afferma che esse sono più brave, più agguerrite, e più istruite dei maschietti; e, dato più allarmante, conquistano sempre più posti di lavoro, un tempo tipicamente maschili.

Con  maggior spirito di fierezza maschile, Rick, (25 anni), riconosce che le donne sono spinte dalla voglia di appropriarsi del ruolo che un tempo era solo territorio maschile, ma i maschietti…si battono a spada tratta per tenerselo stretto.

Una recente ricerca del Censis dal titolo: ” identità maschile e prestazione sessuale”, sottolinea che i maschietti oscillano tra una posizione di cacciatore alla vecchia maniera e una posizione di insicurezza nei rapporti con la donna; le donne vengono invece tratteggiate secondo una costante ambivalenza tra “moglie” e “malafemmina”: da una parte figura materna – in grado di comprendere e tranquillizzare a scapito della seduzione – dall’altra donna aggressiva capace di inibire il maschio, ma anche di accenderne i desideri e le energie.

“È sia l’una che l’altra” dice Carmelo, (26 anni), aggiungendo però  che la prevalenza nella donna di uno dei due aspetti è funzione dell’atteggiamento dell’uomo: più si trascurano le donne più emerge il loro lato per così dire “vivace”, meno si trascurano, più diventano docili e protettive.

Rick invece, senza riflessioni elaborate, ci risponde seccamente che per le donne c’è un solo aggettivo che le riassume: Stro…!(frase censurata).

Sulla crisi di identità dell’uomo c’è, tra le donne, unanimità di consensi. (come darle torto)?

Serena aggiunge che la crisi deriverebbe non solo dal potere esibito dalle donne e riconosciuto dalla società, ma anche dal fatto che l’uomo, non più culturalmente considerato come sesso forte, è costretto a mettersi in discussione e a riconoscere di possedere un lato “femminile” fino ad ora sconosciuto o tenuto attentamente nascosto, cosa che lo scombussola non poco.

L’uomo di oggi è macho o micio? Beh per Giuliana è sia l’uno che l’altro, ma non è assolutamente uomo, – a parte gli stalloni ma solo per la parte sessuale –  e da qui le sfuggono come un fiume in piena tutta una serie di aggettivi  quali immaturo, irresponsabile, pauroso, instabile mentalmente, insicuro, babbasunazzo etc.

Serena, ha una visione del maschio più micio, ma un micio che si trasforma in macho, quando all’occorrenza servono gli attributi di forza e capacità per gestire le situazioni più varie.

La situazione è molto intricata, ma i maschietti sembrano aver trovato una soluzione. Un articolo di Repubblica recentemente ha sottolineato come l’attuale tendenza degli uomini italiani è quella di “delocalizzare” i propri affetti, cioè di cercare la propria anima gemella nei paesi dell’Est dove si trovano donne più tradizionaliste, semplici ed umili, non contaminate dal consumismo imperante nelle società occidentali. Su un totale di  circa 20mila matrimoni misti nel 38% dei casi l’unione è con donne dell’Est (scusa se è poco).

Per le femministe più convinte, invece, per trovare l’uomo ideale si consigliano in particolare le seguenti tribù dove vige ancora un sistema matriarcale: quelle dei Bemba e dei Luapula, nelle foreste pluviali dell’Africa centrale;  quella dei “tuareg” nel deserto del Sahara.

Come si dice: mogli e buoi dei paesi tuoi!

 

LINK:

http://download.repubblica.it/pdf/domenica/2004/19122004.pdf.

http://www.laviadelnord.net/SocietaMatriarcaliMontagne.htm

http://www.psiconline.it/prodotto_servizio/crisi_di_coppia.htm

http://www.censis.it/277/372/5357/5393/5399/5400/content.ASP

Fabrizio Rubino

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