No Tav chiama, Sicilia risponde/ Contro il Muos e contro chi ha venduto la nostra Isola agli Usa non resta che la lotta dura senza paura!

IERI, NONOSTANTE LA DEFEZIONE DEI SOLITI SINDACI ‘FUGGI FUGGI’, LA MANIFESTAZIONE CONTRO IL MOSTRO ELETTROMAGNETICO DI NISCEMI E’ RIUSCITA LO STESSO

Ieri mattina, mentre in Val Susa, il pacifista Turi Vaccaro, di ritorno dalle sue imprese in terra di Sicilia, decideva di “fare un regalo al Movimento NO TAV” arrampicandosi sulla struttura, definita  “il pollaio”, posta all’ingresso del cantiere presso la centrale idroelettrica di Chiomonte (come racconta il Team Giornalistico Valle di Susa), ad Acate (RG) si compiva l’ennesima beffa delle istituzioni “politiche” a danno del popolo siciliano.

Turi cominciava a smantellare alcune parti di quella struttura mentre i sindaci siciliani smantellavano le speranze di quanti, provenienti da diverse parti della Sicilia, si erano presentati “puntuali” al castello dei principi di Biscari ad Acate, convinti di poter assistere finalmente ad un tavolo tecnico deciso e produttivo.

Quarantatre i sindaci invitati dal Franco Raffo, sindaco di Acate, solo 7 di loro hanno onorato l’invito: gli altri, tutti oberati da precedenti impegni istituzionali. I lavori, comunque, hanno seguito lo stesso il programma iniziale, ed hanno comunque raggiunto i risultati che i Comitati e lo stesso sindaco di Acate si erano prefissati. “Partorire” un documento comune dove si attesti che” i Sindaci del territorio siciliano si schierano dalla parte del popolo, dei movimenti e associazioni, portando avanti

iniziative concrete volte a contrastare l’installazione dell’impianto Muos.”

Il documento già stilato, da lunedì verrà inviato ai sindaci di TUTTI i comuni del comprensorio e oltre, potrà essere sottoscritto, dunque, anche da coloro che ieri non han potuto essere presenti e, una volta firmato, verrà inoltrato alle massime istituzioni Regionali, Nazionali ed Europee. Su proposta del Movimento e dei Comitati

presenti, il Presidente del Consiglio di Mirabella Imbaccari, Filippa Martines, si è offerta di organizzare un Consiglio Intercomunale all’aperto, davanti ai cancelli della base NRTF di Niscemi o davanti all’ingresso dell’ARS.

Questo Consiglio Intercomunale vedrà interessati tutti i Presidenti di Consiglio Comunale che vorranno aderire, questi convocheranno il loro Consiglio Comunale per la stessa data e lo stesso luogo. Lo scopo sarebbe quello di dare un forte segnale mediatico alla problematica e, allo stesso tempo, cercare di sensibilizzare altre Istituzioni affinchè, tutti insieme, si mobilitino contro l’impianto Muos.

Altra decisione importante raggiunta è stata quella di dare una cadenza periodica agli incontri fra sindaci e Comitati, in modo da creare rete e collaborazione tra gli stessi, questo al fine di facilitare “la pianificazione e l’organizzazione di azioni, sia sul profilo mediatico che sull’aspetto legale.” Sicchè si è deciso di fissare la data del prossimo tavolo tecnico, per la metà di ottobre.

Infine, i sindaci sono stati d’accordo ad intraprendere il percorso legale già iniziato dal Movimento No Muos Sicilia, dal Comitato delle Mamme No Muos, da Giuseppe Maida e dal Comitato storico di Niscemi cioè impugnare la tristemente famosa “revoca delle revoche” con la quale il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, in “presunta autotutela”, ha rigirato come una frittata il principio di precauzione, che aveva ispirato il suo stesso precedente provvedimento di revoca delle autorizzazioni dei lavori. Ricordiamo che i lavori, comunque, erano proseguiti in barba a tutte le revoche, come attestato in tutti i provvedimenti anche regionali e agli atti del Comune.

Vorremmo ricordare che quella “revoca delle revoche” è stata “ispirata” da uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità, le cui risultanze sono state ampiamente contraddette e smentite dall’intera e prestigiosissima comunità scientifica internazionale (Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu del Politecnico di Torino, Eugenio Cottone, del Consiglio Nazionale dei Chimici, Valerio Gennaro dell’Istituto Nazionale per la Ricerca sul Cancro di Genova, Angelo Levis dell’ Università di Padova, Alberto Lombardo dell’ Università di Palermo, Marino Miceli, Medico di Medicina Generale di Niscemi e Cirino Strano, Medico di Medicina Generale; Referente Regionale WWF Sicilia) che dopo essere stata incaricata dalla stessa Regione ad approntare uno studio su tutta la faccenda, ha visto di fatto ignorate e disattese le proprie “conclusioni”. Così come disattese ed ignorate sono rimaste anche quelle dello stesso verificatore del Tar Palermo, prof. D’amore, ordinario della Sapienza di Roma. I sindaci hanno infine deciso di partecipare alla manifestazione del 28 settembre prossimo organizzata dal Coordinamento Regionale e dei Comitati che vedrà fianco a fianco, come sempre, tutti i movimenti .

 


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