Tutti uniti contro il 'mostro elettromagnetico' che i militari americani vogliono piazzare in sicilia grazie a un governo 'colonialista' (roma) e a un governo di 'ascari' (governo regionale)
No Muos, tutto pronto per la manifestazione di sabato 9 Agosto
TUTTI UNITI CONTRO IL ‘MOSTRO ELETTROMAGNETICO’ CHE I MILITARI AMERICANI VOGLIONO PIAZZARE IN SICILIA GRAZIE A UN GOVERNO ‘COLONIALISTA’ (ROMA) E A UN GOVERNO DI ‘ASCARI’ (GOVERNO REGIONALE)
Gli attivisti “No Muos” tornano a manifestare, Sabato 9 agosto, davanti alla base Usa di contrada Ulmo, a Niscemi, contro il sistema satellitare di comunicazione della marina americana, realizzato, secondo gli stessi contestatori, “in violazione di innumerevoli leggi e della Costituzione”.
Alla manifestazione nazionale, intesa dagli organizzatori come momento di una “crescente resistenza contro le guerre” e contro il tentativo di “trasformare la Sicilia in avamposto militare americano”, hanno dato la loro adesione anche Rita Borsellino e Alfio Foti, rispettivamente presidente e coordinatore dell’associazione “Un’Altra Storia”.
“La Sicilia non può e non deve diventare avamposto bellico – scrivono Foti e Borsellino in una loro nota – ma essere in grado fino in fondo di assolvere ad una funzione di pace, presupposto indispensabile per una crescita qualitativa complessiva di tutta l’area del Mediterraneo”.
Alla manifestazione di sabato prossimo aderiscono anche i protagonisti del Forum Siciliano dei Movimenti per lAcqua ed i Beni Comuni.
“Siamo contro le installazioni militari americane allinterno del sito di interesse comunitario della Sughereta – si legge in un comunicato del Forum Siciliano dei Movimenti per lAcqua ed i Beni Comuni -. Il MUOS rappresenta un pericolo per le popolazioni residenti, a partire dai bambini per i quali in particolare si ringrazia limpegno delle mamme NO-MUOS, ma soprattutto è una ferita inferta allanelito pacifista che la nostra regione ha sempre espresso, fin dalla marcia di Pio La Torre di 30 anni or sono”.
“Nel rispetto del dettato costituzionale – prosegue la nota – si ribadisce che la Sicilia ripudia la guerra ed ogni strumento di morte che ci rende vettori e bersagli di conflitti internazionali. Linstallazione militare del MUOS non va relegata a questione locale, è al contrario di interesse nazionale, e malgrado le palesi incongruenze delle forze che in Parlamento e in Regione hanno alternativamente prima sostenuto e poi bocciato revoche, mozioni, ordini del giorno in merito al Muos, facciamo appello ancora una volta a tutte le forze sane di questo Paese a considerarne la gravità ed a ricercarne la soluzione”.
“La pacificazione del Mediterraneo e del mondo resta un imperativo per i movimenti del Forum – prosegue il comunicato che si batte per l’acqua pubblica in Sicilia – che invitano tutte le parti politiche nazionali e regionali ad un impegno concreto affinché vengano revocate le autorizzazioni e poste in essere le condizioni necessarie alla rimozione dellinstallazione militare del MUOS. Per questo, secondo la tradizione pacifista dei movimenti saremo a Niscemi insieme a tanti comitati nazionali impegnati sui Beni Comuni ed il 9 agosto manifesteremo al fianco dei comitati NO-MUOS per ribadire il nostro impegno per la PACE e la sovranità dei territori. Invitiamo ogni istituzione, a partire dagli enti locali, e le donne e gli uomini della nostra regione ad essere presenti e portare la propria vicinanza a chi più da vicino è colpito dallinstallazione e subisce lingiustificata repressione”.
La vigilia di questo ennesimo corteo di protesta e’ stata caratterizzata da alcuni episodi che rischiano di alimentare la tensione tra i dimostranti. Il 2 di agosto, il presidio fisso di Niscemi e’ stato saccheggiato e distrutto da sconosciuti vandali. Qualche giorno prima, la polizia ha notificato a 29 attivisti No Muos altrettanti provvedimenti con cui la magistratura gelese ha imposto agli interessati il divieto di dimora nel territorio di Niscemi perche’ ritenuti tra gli autori degli scontri con le forze dell’ordine avvenuti nell’agosto del 2013 e a marzo di quest’anno. Questi avvenimenti, secondo gli attivisti, sarebbero “messaggi intimidatori” tesi a scoraggiare la manifestazione del 9 agosto. Quanto alla lotta per impedire che il sistema Muos entri in funzione, i coordinamenti regionali guardano con fiducia al 25 novembre perche’ per quella data “e’ attesa la decisione del Tar di Palermo che dovra’ pronunciarsi sulla legittimita’ delle autorizzazioni all’installazione del Muos”.
Fonte Ansa