Più di duemila persone sono scese in piazza a Niscemi per il primo sciopero cittadino convocato dai movimenti No Muos e dai sindacati di base contro il sistema di radar americano. Tra loro tanti cittadini, bambini e il gruppo delle mamme che si battono da mesi contro i mega satelliti Usa. Dal palco una di loro urla la sua rabbia e indignazione. «Non so più da madre cosa insegnare ai miei figli, non so come faccio a guardarli tutte le mattine pensando che valgono nulla rispetto agli interessi bellici di una nazione che non è la nostra», dice tra gli applausi. «Recintiamo la Sicilia e mettiamo un bel cartello: non “vietato entrare” – risponde a chi lo suggerisce dal pubblico – ma “zona militare“, perché questo stiamo diventando», aggiunge.
Mentre i lavori alla base militare di Contrada Ulmo sono fermi dal 10 aprile, data della notifica della revoca dell’autorizzazione da parte del governo regionale allambasciata americana, in queste ore si attende anche il responso dellIstituto superiore per la Sanità, incaricato dal governo di fornire il proprio parere in merito ai rischi per la salute
causati dal Muos. Per questo, in concomitanza con lo sciopero generale della città niscemese, il Comitato No Muos Roma ha deciso di mettere in atto un’azione davanti all’Istituto, dove si attende anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. «Noi abbiamo già un parere: No al Muos», scrivono nei loro cartelli.
«So che si dovrà aspettare ancora un po’ per conoscere il responso dell’Istituto», ci dice il professor Massimo Zucchetti del Politecnico di Torino, che è stato convocato qualche giorno fa dalla commissione dellIstituto superiore di sanità. «Alcuni dati sembra siano arrivati con un po’ di ritardo e la questione è complessa», spiega il docente, per cui «l’attesa è fisiologica e il parere potrebbe arrivare dopo giorno sei giugno». Dall’ISS, l’ufficio stampa conferma che è ancora presto, ma non dà nessuna data.
Intanto, il gruppo dei No Muos, oltre al risultato dell’analisi dell’Istituto, aspettano il sei giugno anche per conoscere il verdetto sul ricorso al Tar avanzato dal Ministero contro la revoca delle autorizzazioni per la realizzazione del Muos disposta dalla Regione Sicilia. «Dopo il corteo di oggi ci stiamo organizzando per i prossimi passi da compiere», dice il l’attivista No Muos Sandro Rinnone. «Oggi siamo contenti – aggiunge – perché il bilancio della manifestazione è positivo: è stata talmente partecipata che tutti gli esercizi commerciali erano chiusi. Qualcuno ha detto che non c’era neache un posto in cui prendere il caffè».
[Foto dalla pagina Facebook No Muos]
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