Niscemi, voti comprati con cento euro e assunzioni Ex sindaco e assessore accusati di patti con i boss

Un ciclone politico giudiziario si abbatte sulla città di
Niscemi all’indomani del ballottaggio per l’elezione alla carica di sindaco. Uno dei due contendenti, nonché sindaco uscente, sconfitto nell’ultima competizione elettorale, Francesco La Rosa, è stato arrestato dalla squadra mobile di Caltanissetta che ha condotto l’operazione coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, in collaborazione con gli uomini del commissariato di Niscemi. L’ex primo cittadino è stato posto ai domiciliari

L’operazione ha portato a
nove misure di custodia cautelare, cinque in carcere e quattro ai domiciliari. Sotto la lente d’ingrandimento ci sono le elezioni del 2012 in cui La Rosa fu protagonista di una formidabile rimonta nei confronti dell’avversario, Giovanni Di Martino, che lo aveva superato al primo turno. Quella rimonta, secondo i magistrati della direzione antimafia, sarebbe stata inquinata dall’interessamento diretto di Cosa Nostra di Niscemi e Gela, con i suoi due più autorevoli rappresentanti sul territorio, Giancarlo Giugno e Alessandro Barberi, che avrebbero sostenuto l’ex sindaco La Rosa e un consigliere della sua lista, poi divenuto assessore all’urbanistica, Calogero Attardi detto Carlo di 31 anni (ai domiciliari).

Agli arresti anche
Salvatore Ficarra, 47 anni, uomo di fiducia di Barberi e postino per conto del boss nei confronti degli amministratori locali; Francesco Spatola di 53 anni, Francesco Alesci 48 anni, Giuseppe Attardi (ai domiciliari) e i fratelli Salvatore e Giuseppe Mangione (ai domiciliari), che facevano parte dell’entourage di Carlo Attardi, prima consigliere nella lista civica di La Rosa, e poi assessore. Giugno, Ficarra, Spatola e Alesci sono accusati di associazione di tipo mafioso. La Rosa, gli Attardi ed i fratelli Mangione, di scambio elettorale politico-mafioso in concorso. 

Cento euro a voto e assunzioni in cambio del sostegno di Cosa nostra: tanto avrebbero pagato i politici indagati. La polizia ha accertato che dopo le elezioni, Giuseppe Attardi, padre dell’assessore, ha assunto 67 niscemesi nella sua grossa azienda di smaltimento di rifiuti pericolosi, in particolare amianto, con una sede anche a Milano. Se in commissione antimafia si discute di liste pulite, a Niscemi sarebbe avvenuto il contrario. Per avere in lista la sorella di quello che è ritenuto uomo di fiducia di Barberi, il politico doveva pagare. Questa la ricostruzione degli inquirenti circa la pretesa di Ficarra di avere diecimila euro da La Rosa per avere in lista la sorella, che poi effettivamente si candiderà. 

Gli incontri tra Ficarra e il boss Giancarlo Giugno erano frequenti in campagna elettorale e le intercettazioni hanno svelato come
Ficarra si prodigasse anche per fare incontrare personalmente Carlo Attardi con il boss, con il chiaro intento di concordare l’appoggio politico di Cosa nostra. I boss Giugno e Barberi si incontravano in aperta campagna, per evitare le microspie, visto che erano già sottoposti alla sorveglianza speciale. Quando Attardi, candidato al consiglio comunale, ebbe problemi nell’affissione dei manifesti elettorali, si rivolse a Salvatore Ficarra, uomo di fiducia di Barberi che lo rassicurò: «Non ti preoccupare, allora che Cosa nostra siamo?».

Nel 2012 La Rosa venne eletto nella lista civica
La Rosa Sindaco, con 7.377 voti nel ballottaggio del 20/21 maggio 2012. Alle ultime amministrative, nonostante la sconfitta al secondo turno, è stato eletto come consigliere. Nel 2004, quando il comune di Niscemi venne sciolto per mafia la seconda volta (la prima nel 1992), lo stesso La Rosa era assessore. 

Singolare la modalità con cui Attardi divenne assessore all’Urbanistica, nel settembre del 2015, così come emerge dall’inchiesta.
I boss di Cosa nostra avrebbero preteso il rispetto dei patti pre-elettorali, e quindi un posto in giunta per l’allora consigliere. Attardi prese il posto in giunta di Massimiliano Conti, eletto sindaco di Niscemi domenica scorsa. Lo stesso Attardi però si è dimesso due mesi fa, per potersi candidare alle elezioni regionali. Nei suoi confronti, oltre alle assunzioni, vengono contestate anche le richieste di denaro del boss Barberi, 20mila e 22mila euro in due distinte occasioni

Negli ultimi anni Attardi, e altri esponenti della giunta La Rosa, hanno denunciato episodi intimidatori. Che adesso, sottolineano anche gli investigatori, vanno riletti sotto un’altra chiave, sicuramente slegati a minacce di Cosa Nostra. Anche i cani del sindaco vennero avvelenati. Una serie di episodi per cui La Rosa arrivò a denunciare «la paura che la città torni agli anni bui». 

È del novembre 2016 la chiusura delle indagini da parte della Procura di Caltanissetta sulle presunte collusioni politico mafiose nel comune di Niscemi. Le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip sono arrivate solo sette mesi dopo. Un lasso di tempo che ha consentito al sindaco La Rosa di ricandidarsi, arrivando fino al ballottaggio, dove è stato sconfitto dal neo sindaco  Conti, completamente estraneo all’odierna inchiesta. 

Ma gli approfondimenti sul condizionamento di Cosa Nostra nella vita amministrativa di Niscemi non finiranno qui. «Il quadro delineato è allarmante perché riguarda il condizionamento delle elezioni amministrative 2012 con una sequenza di emergenze investigative molto gravi», ha detto il capo della Dda di Caltanissetta, Amedeo Bertone. Sottolineando la presenza di intercettazioni inquietanti che dovranno però trovare ulteriori riscontri, e che quindi sono attualmente oggetto di interesse investigativo. «Si tratta – ha detto Bertone – di un quadro allarmante sul quale, come risulta dagli atti, bisogna fare ulteriori approfondimenti per verificare l’incidenza sugli appalti e sulle gare d’appalto. Quali turbative e quali i vantaggi illeciti l’organizzazione ha conseguito».

Ipotesi investigative su cui è già a lavoro la squadra mobile nissena diretta da Marzia Giustolisi, affiancata in questa attività dal dirigente del Commissariato di Niscemi, Andrea Monaco. «Naturalmente – spiega la Giustolisi – vista l’attività di stanotte, abbiamo effettuato perquisizioni e acquisito documentazione che sarà oggetto di analisi successiva. È chiaro che l’interessamento politico mafioso mira agli atti amministrativi e al controllo degli appalti del Comune». 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]