Non si fermano gli approfondimenti della Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta sull'amministrazione dell'ex sindaco Francesco La Rosa. Il procuratore capo parla di «quadro inquietante». Mentre la squadra mobile ha acquisito molti documenti
Niscemi, si indaga sugli appalti degli ultimi 5 anni Bertone: «Verificare che vantaggi ha avuto la mafia»
Gli arresti che oggi hanno scosso Niscemi potrebbero essere solo un passaggio intermedio. Le indagini sull’attività amministrativa degli ultimi cinque anni continuano. La Procura di Caltanissetta vuole infatti verificare tutti gli atti, soprattutto gli appalti gestiti dalla giunta di Ciccio La Rosa, arrestato oggi per voto di scambio politico mafioso.
«Il quadro delineato è allarmante perché riguarda il condizionamento delle elezioni amministrative 2012 con una sequenza di emergenze investigative molto gravi», ha detto il capo della Dda di Caltanissetta, Amedeo Bertone. Sottolineando la presenza di intercettazioni inquietanti che dovranno però trovare ulteriori riscontri, e che quindi sono attualmente oggetto di interesse investigativo. «Si tratta – ha detto Bertone – di un quadro allarmante sul quale, come risulta dagli atti, bisogna fare ulteriori approfondimenti per verificare l’incidenza sugli appalti e sulle gare d’appalto. Quali turbative e quali i vantaggi illeciti l’organizzazione ha conseguito».
Ipotesi investigative su cui è già a lavoro la squadra mobile nissena diretta da Marzia Giustolisi, affiancata in questa attività dal dirigente del commissariato di Niscemi, Andrea Monaco. «Naturalmente – spiega Giustolisi – vista l’attività di stanotte, abbiamo effettuato perquisizioni e acquisito documentazione che sarà oggetto di analisi successiva. È chiaro che l’interessamento politico mafioso mira agli atti amministrativi e al controllo degli appalti del Comune».