Dopo il via libera al progetto e la battaglia politica, il sindaco La Rosa fa un passo indietro, ma solo per il tempo necessario ai consiglieri di «avanzare suggerimenti che, se possibile, saranno presi in considerazione». Dopodiché la delibera verrà riformulata. «Non possiamo stravolgere la proposta, è un project financing»
Niscemi, revocata la delibera sull’impianto di biogas «Dieci giorni di tempo al consiglio, poi procederemo»
L’impianto di biogas a Niscemi si farà, ma solo dopo aver ricevuto le eventuali osservazioni del consiglio comunale e della città. Il sindaco Francesco La Rosa ha annunciato che la delibera con cui veniva approvato il progetto – un impianto anaerobico per la produzione di biogas ed energia elettrica partendo dai rifiuti organici, dagli sfalci del verde e da eventuali scarti agro-industriali – è stata ritirata.
«Ho dato dieci giorni di tempo ai consiglieri per studiare il caso, farlo conoscere ai cittadini ed eventualmente per avanzare suggerimenti e migliorie che, se possibile, saranno presi in considerazione», spiega il primo cittadino. Che però sottolinea come il progetto non si può cambiare nei suoi passaggi fondamentali. «È un project financing, non posso stravolgerlo».
L’impianto – come documentato da MeridioNews – dovrebbe ricevere in totale 3.650 tonnellate di rifiuti all’anno. Il valore dell’opera è stimato in circa 1 milione e 800mila euro, a carico del privato che si aggiudicherà l’appalto. E sorgerà su un terreno di proprietà del Comune in contrada Pilacane, dove già si trova il Centro per il recupero dei rifiuti». Ad avanzare la proposta di costruirlo è stata, nel novembre del 2015, la società lombarda Waste Power. Lo scorso 19 dicembre la giunta guidata da La Rosa ha definito i criteri per la procedura aperta per l’assegnazione dell’appalto. Chi se lo aggiudicherà si impegna a realizzare l’impianto in 250 giorni e in cambio potrà gestirlo per vent’anni, tenendo quindi sia gli introiti derivanti dal conferimento dei rifiuti, sia quelli che si aggiungeranno con la vendita dell’energia prodotta. Per un Comune smaltire la frazione organica nell’impianto di biogas costerà 85 euro a tonnellata, per il verde 40 euro. In cambio il comune di Niscemi dovrebbe ricevere 15mila euro di royalties all’anno, sotto forma di sconti nel conferimento.
Il progetto è passato sostanzialmente sotto silenzio, fino alla pubblicazione della notizia su questa testata. Poi è stata battaglia politica con i consiglieri di opposizione che hanno chiesto la revoca della delibera. Che è stata concessa dal sindaco, in minoranza tra gli scranni dell’assemblea cittadina. «Sono stato criticato perché molti preferiscono non fare mai nulla – afferma -, ma sono fiducioso. Niscemi con questo progetto si dimostra avanti, mi hanno chiamato alcuni sindaci, come quello di Serradifalco, che vogliono seguire la stessa strada». Passati i dieci giorni e ricevute le eventuali osservazioni, La Rosa darà mandato all’ufficio tecnico – che avrebbe ribadito fermamente la bontà del progetto – di riformulare la delibera. L’impianto di biogas, in ogni caso, si farà.