Ciccio La Rosa deve rispondere, insieme al suo ex assessore Calogero Attardi, di voto di scambio politico mafioso per la tornata elettorale del 2012. La Procura, dopo aver depositato la registrazione di un comizio, inizierà l'audizione dei testi da alcuni pezzi da novanta
Niscemi, entra nel vivo il processo all’ex sindaco Crocetta e Lumia chiamati dal pm a testimoniare
Entra nel vivo il processo per voto di scambio politico mafioso a carico dell’ex sindaco di Niscemi Ciccio La Rosa. Nella prossima udienza il pubblico ministero inizierà l’audizione dei suoi testi: e si comincerà da alcuni pezzi da novanta. Il 20 marzo sono chiamati a presentarsi davanti al giudice l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, l’ex parlamentare del Pd Beppe Lumia e l’ex primo cittadino di Niscemi Giovanni Di Martino, sconfitto proprio da La Rosa nelle elezioni del 2012, tornata elettorale al centro dell’indagine della Dda di Caltanissetta.
La Rosa fu arrestato nel giugno del 2017 nell’operazione Polis. Fino a luglio del 2018, quando si è dimesso, ha continuato a rivestire il ruolo di consigliere comunale di opposizione a Niscemi. Oggi è imputato con l’accusa di voto di scambio politico mafioso; insieme a lui, difeso dall’avvocato Giuseppe D’Alessandro, nel rito ordinario ci sono il suo ex assessore Calogero Attardi, il padre di quest’ultimo, Giuseppe Attardi, Francesco Spatola, Francesco Alesci e i fratelli Salvatore e Giuseppe Mangione. L’accusa è di aver stretto un patto con Cosa Nostra, rappresentata da Giancarlo Giugno a Niscemi e Alessandro Barberi a Gela.
Il processo è nella fase istruttoria e si sta entrando nel dettaglio delle accuse. La Procura ha chiesto di sentire Crocetta e Lumia dopo aver depositato la registrazione di un loro comizio durante la campagna elettorale del 2012, in cui alludevano a gruppi di potere che avrebbero sostenuto la candidatura di La Rosa e in cui parlavano del clima pesante che si respirava in quei giorni a Niscemi.