Si fa sempre più calda la guerra per la poltrona di primo cittadino nel Comune di Etna sud dove, a pochi mesi dalla scadenza del mandato di Nino Borzì, l'agone risente delle vicende politiche regionali e nazionali. Dopo i rumors dei mesi passati lo scenario elettorale diventa più certo e comincia la campagna
Nicolosi, si infiamma la sfida per le comunali Confermati tutti i nomi dei candidati sindaco
Poco più di settemila abitanti per Nicolosi, ma la sfida del prossimo giugno per la poltrona di sindaco del Comune di Etna sud è forse la più densa di rese dei conti e risvolti politici tra quelle che si giocheranno nel Catanese. Specie per le ricadute ad ampio raggio territoriale che ciascuno dei possibili esiti potrebbe comportare. Per la successione a Nino Borzì – primo cittadino dal 2007 ad oggi, non più ricandidabile – circolavano già da mesi tre nomi, nel giro delle ultime settimane tutti confermati: l’ex consigliere provinciale Pd Antonio Rizzo, il medico dell’ospedale Garibaldi di Catania Angelo Pulvirenti e Marisa Mazzaglia, presidente del Parco dell’Etna. Gli ultimi due si presentano in queste ore ai concittadini; il primo già da un mese ha rotto gli indugi provando a consolidare una candidatura nata nel segno degli strappi all’interno della maggioranza uscente e del Pd locale.
Già perché era invece Marisa Mazzaglia – già consigliere ed assessore, vicina al presidente della Regione Rosario Crocetta – che puntava a raccogliere il testimone politico di Borzì, forte anche del proprio consistente pacchetto di preferenze. Eppure sul suo nome il gruppo non è riuscito a ricompattarsi e Rizzo è diventato il volto dell’intesa, consacrato infine dal primo cittadino uscente mentre il suo lungo sodalizio con Mazzaglia implodeva definitivamente. Tra le cause anche il nodo delle dimissioni dalla stessa presidenza dell’ente Parco, che Mazzaglia non ha rassegnato nonostante le pressioni arrivate soprattutto da sindaci ed esponenti Pd che guardano al deputato Anthony Barbagallo. Ma anche adesso in molti tra gli attori politici pedemontani storcono il naso davanti ad un presidente del Parco, organismo che include venti Comuni etnei, che si candida a sindaco di uno di questi.
La consigliera però resiste e, dopo aver tentando di svuotare la maggioranza uscente, seguita da esponenti come Dino Laudani e Pippo Bruno, ha lanciato la lista NicoloSI. Sia lei che Rizzo, dunque, si contenderanno in ogni caso l’eredità politica del decennio di Borzì, contraddistinto dall’impetuoso sviluppo economico-turistico del paese, sempre più porta dell’Etna, e soprattutto dalla battaglia per la liberalizzazione dell’accesso alle quote sommitali del vulcano patrimonio Unesco. Battaglia che ha visto strenuamente contrapporsi il Comune al gruppo imprenditoriale indiscutibilmente leader del turismo sull’Etna, quello della famiglia Russo Morosoli, proprietaria di Funivia dell’Etna spa.
Al futuro sindaco toccherà dar seguito alle iniziative – espropri dei terreni d’alta quota in primis – intraprese da Borzì e da qualche mese benedette pure dall’autorità Antitrust. E se nessuna preclusione in tale ottica dovrebbero avere Rizzo e Mazzaglia, c’è chi giura che sarà il terzo dei nomi in campo, Angelo Pulvirenti, ad incarnare quella «pacificazione» – cui d’altronde lo stesso candidato ha fatto riferimento – che imprese e operatori che gravitano intorno al mondo Funivia dell’Etna si augurano. Attorno al medico, già sconfitto nel 2012 da Nino Borzì per circa 300 voti, è nata la lista Nicolosi sei tu, contenitore civico dove a schegge del vecchio centrodestra si assommano altri apporti, tra cui persino quello della segretaria del balcanizzato Pd nicolosita, Maria Grazia Torre. Pulvirenti intanto smentisce di essere il candidato della Funivia, ponendo però sulle procedure da portare avanti un preciso paletto: «Prima bisognerà trovare le risorse, quel che è certo – spiega – è che la conflittualità, con il rischio di ingessare il turismo per anni, non fanno bene al paese».