«Abbandonare temporaneamente in mare un carico così rilevante comporta meno rischi e ogni volta che la cocaina arriva nei porti le organizzazioni criminali che controllano quello scalo percepiscono una tangente pari al 20 per cento del valore del carico». Così alla Stampa il procuratore di Catanzaro che da decenni vive sotto scorta Nicola Gratteri, in merito al […]
La droga dal mare, Nicola Gratteri: «Meno rischi e tangenti per le organizzazioni criminali»
«Abbandonare temporaneamente in mare un carico così rilevante comporta meno rischi e ogni volta che la cocaina arriva nei porti le organizzazioni criminali che controllano quello scalo percepiscono una tangente pari al 20 per cento del valore del carico». Così alla Stampa il procuratore di Catanzaro che da decenni vive sotto scorta Nicola Gratteri, in merito al sequestro di un maxicarico di cocaina ieri al largo di Catania. «Il mercato della droga è aperto, non direttamente vincolato a un’organizzazione mafiosa», ha detto ancora Gratteri. In ogni caso, la mafia calabrese sarebbe ancora leader del settore. Una affermazione confermata anche dagli arresti di oggi per il traffico di cocaina sull’asse Calabria-Sicilia: in particolare a Palermo tutto sarebbe stato in mano a due fratelli, figli di uno storico esponente del mandamento mafioso di Villagrazia-Santa Maria di Gesù; mentre, al di là dello Stretto gli affari criminali legati alle sostanze stupefacenti sarebbero stati gestiti dalla ‘ndrina di San Luca.