“Nessuno speculi sulla morte di Riccardo De Lisi”

E’ giusto speculare sulle persone che non ci sono più? E’ giusto ignorare la richiesta dei familiari di Riccardo De Lisi, il giovane architetto, dipendente del Cefop, che qualche giorno fa è morto precipitando dalla finestra del suo ufficio, a Palermo?

A chiederselo e a chiederlo è Pino Apprendi, storico dirigente della Sinistra siciliana che, in un comunicato, afferma: “Un manifesto di circa dieci metri, all’incrocio del Corso Calatafimi con Viale Regione Siciliana, porta scritto “RICCARDO DE LISI VIVE”, firmato da Casa Pound”.

“Un manifesto – aggiunge Apprendi – che non trova spiegazioni per mille motivi. Riccardo De Lisi, il giovane architetto, impiegato del Cefop, precipitato dal quinto piano degli uffici, non avrebbe gradito questa solidarietà, la sua sensibilità non lo avrebbe consentito”.

“Nessuno di noi nei diversi ruoli che esercitiamo nella società – precisa il dirigente della Sinistra siciliana – è indenne da responsabilità”.

Già, le responsabilità. Tutti, in Sicilia, stiamo facendo il nostro dovere per evitare che assistere a questi gesti estremi? Chi, nella nostra Isola, ha responsabilità, a tutti i livelli, sta facendo il possibile per evitare che la situazione economica della nostra Regione precipiti nella disperazione?

Apprendi tocca un tasto dolente: quello della coscienza di ognuno di noi rispetto al dramma sociale del momento storico che stiamo vivendo. E anche al rispetto che si deve a chi in questo momento sta soffrendo.

“In questo momento – conclude Apprendi – la famiglia di Riccardo De Lisi ha chiesto silenzio, non si può speculare su un fatto così grave”.

 

 


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