Nello Musumeci, la forza dell’affetto anche nel dolore

Poche parole in un post su facebook: “Soltanto adesso trovo la forza di ringraziare tutti gli Amici di Fb che hanno voluto farmi sentire il loro affetto per la perdita del mio adorato Giuseppe”. Firmato: Nello Musumeci.

A due settimana dal lutto, il leader de La Destra siciliana è tornato non sulla scena politica, ma a ringraziare i tanti siciliani (e non soltanto catanesi) che gli sono stati vicino in uno dei momenti più difficili della sua vita.

A Catania i suoi tanti elettori e amici lo invitano a riprendere la battaglia politica. Forse perché già annoiati da una campagna elettorale senza luci. La Città Etnea deve eleggere il nuovo Sindaco. Ma di nuovo, all’ombra dell’Etna, non c’è proprio nulla, perché i due candidati di spicco – Enzo Bianco del centrosinistra e Raffaele Stancanelli del centrodestra (quest’ultimo è il Sindaco uscente) – sono due vecchi arnesi della Prima Repubblica.

In effetti Stancanelli è più Seconda che prima Repubblica, mentre Bianco è Prima Repubblica spaccata, visto che era già Sindaco di Catania nella metà dgli anni ’80 del secolo passato.

Nella città dell’eterno ritorno delle stesse facce, i catanesi, vuoi perché gli vogliono bene, vuoi perché è stato un bravo presidente della Provincia di Catania, vuoi anche per il lutto che ha sconvolto la sua vita, rivorrebbero Nello Musumeci: magari non Sindaco, perché ormai i giochi sono fatti e l’unica forza che potrebbe fare la sorpresa potrebbe essere il Movimento 5 Stelle, ma almeno nell’agone politico.

In Musumeci c’è qualcosa di diverso: qualcosa che non si ritrova né nel centrodestra, né nel centrosinistra siciliani: ovvero un’idea della politica lontana dalle miserie della politica politicante.

Prendiamo la vicenda del Muos. A parte i grillini, che si sono schierati contro le antenne satellitari americane, né dal centrodestra, né dal centrosinistra della Sicilia si sono levate voci di dissenso in difesa degli interessi reali della Sicilia e dei siciliani.

E’ incredibile come i dirigenti del Pd e del Pdl dell’Isola siano perfettamente ‘allineati e coperti’ con i militari americani. Invece Musumeci, da quando ha messo piede all’Ars (ma in verità anche da prima) non ha mai avuto alcun problema a criticare il Muos di Niscemi. Altra categoria.

Certo, poi Berlusconi premia Giuseppe Cartiglio e Gianfranco Miccichè. Proprio perché Berlusconi, quando mette piede in Sicilia, non può fare a meno di riconoscersi in Castiglione e in Miccichè. Li accomuna la sostanza politica della politica senza politica. Il tentativo di depenalizzare il concorso esterno in associazione mafiosa, in fondo, è lo specchio deformante di una Sicilia sempre disponibile verso le Malesignorie: uno specchio dove Berlusconi si interroga come faceva una certa matrigna…

Nella politica siciliana dei paradossi, nella Catania dei paradossi, alla fine, il più coerente di tutti sarà sempre Musumeci. Tra Enzo Bianco sostenuto dal suo ex acerrimo ‘nemico’ Lino Leanza e Stancanelli sostenuto dal suo ex acerrimo ‘nemico’ Firrarello, con lo stesso Firrarello insieme con il suo ex acerrimo ‘nemico’ Raffaele Lombardo, Musumeci farla sua parte, rispettando le proprie idee e non le convenienze del momento.

Forse è proprio questo che mancherà ai catanesi: una politica senza miserie, senza cambi di casacca, senza trasformismi, senza tradimenti. Una politica al di là del Pd e del Pdl.

Com’è triste Catania ostaggio di due Partiti che a Roma governano insieme mentre sotto la Colonna del Cielo…

Meglio pensare a Musumeci. Al suo post su facebook Alla forza di andare avanti. Nonostante tutto.

 


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