Le escursioni regalano incontri particolari, come quelli con i rapaci che sono stati reintrodotti dalla Spagna dopo il rischio estinzione. «Tra le mete più gettonate - spiegano dall'associazione Passo Passo Trekking - ci sono i megaliti dove si è studiata l'astronomia. Una zona molto frequentata nei solstizi»
Nebrodi, dalle Rocche ai megaliti d’Argimusco Habitat di avvoltoi e luogo sacro per meditazione
Ammirare pareti rocciose sorvolate da uno stormo di avvoltoi. Anche quest’esperienza, dal sapore prettamente americano, è possibile viverla in Sicilia. I rapaci, infatti, popolano le montagne dei Nebrodi e la loro presenza è l’ennesima testimonianza della straordinaria biodiversità dell’Isola. A descrivere l’emozione di arrampicarsi tra i ripidi sentieri montani, osservando a distanza ravvicinata il volo degli avvoltoi è Antonio Strano, guida di Passo Passo Trekking, associazione no-profit, formata da biologi, agronomi e forestali, che dal 2014 organizza escursioni tra gli altopiani siciliani.
«Le Rocche del Castro – racconta a Meridionews Strano – sono un complesso dolomitico sui Nebrodi che raggiunge i 1200 metri d’altezza sul livello del mare. Qui è possibile vedere gli avvoltoi, un uccello straordinario con un’apertura alare di tre metri. È una specie autoctona che nei decenni scorsi si era però estinta, a causa dei cacciatori che avvelenavano le volpi le cui carcasse erano cibo per gli avvoltoi che a loro volta morivano per il veleno. Alcuni anni fa è stata introdotta una piccola colonia dalla Spagna per il ripopolamento e adesso in Sicilia vivono ben 120 esemplari. L’avvoltoio ama gli anfratti rocciosi e le pendici tra Longi e Alcara Li Fusi costituiscono l’habitat naturale dove nidifica».
L’escursionismo è uno sport in rapida crescita in Sicilia. Dato confermato dalle adesioni sempre maggiori che Passo Passo Trekking riceve quando organizza un evento. «Per nostra scelta – precisa Strano – limitiamo il numero di partecipanti ad una ventina di persone. È fondamentale per permettere al visitatore di vivere la montagna al 100 per cento, poiché lo affianchiamo durante tutto il tragitto, svelandogli i segreti della natura. Il nostro è un percorso divulgativo: osserviamo piante, animali, ma anche usi e costumi delle popolazioni locali. È possibile poi ammirare scenari suggestivi con vedute che spaziano dall’Etna alle Isole Eolie. Ultimamente i sentieri sono stati recuperati e messi in sicurezza dagli operai del Parco dei Nebrodi che stanno realizzando diverse aree attrezzate e rifugi lungo i percorsi».
Oltre ai paesaggi mozzafiato, la catena dei Nebrodi offre anche luoghi particolari in cui è possibile ripercorrere la storia. «Tra le mete più gettonate – sottolinea Strano – vi sono i megaliti dell’Argimusco. È una zona sacra scelta anche da chi vuole ritirarsi in meditazione. Tra le rocce, in passato, si è studiata l’astronomia prendendo come riferimento la posizione delle pietre per poi paragonarla a quella del sole o delle stelle. È una zona molto frequentata in occasione dei solstizi. Nelle vicinanze c’è poi il bosco di Malabotta, un’antica riserva nobiliare che offre un’eccezionale biodiversità».