«Ero già venuto a Palermo, lo scorso inverno, per una visita esplorativa, adesso ho definito con il mio amico Federico Marino l’accordo che prevede la produzione nelle mie fabbriche in Nicaragua di un sigaro realizzato con tabacco prodotto a Bagheria, e nel mio paese che si chiamerà’ “Nicita”, composizione delle prime tre lettere di Nicaragua e […]
Nasce un sigaro col tabacco coltivato a Bagheria
«Ero già venuto a Palermo, lo scorso inverno, per una visita esplorativa, adesso ho definito con il mio amico Federico Marino l’accordo che prevede la produzione nelle mie fabbriche in Nicaragua di un sigaro realizzato con tabacco prodotto a Bagheria, e nel mio paese che si chiamerà’ “Nicita”, composizione delle prime tre lettere di Nicaragua e Italia». Lo dice Victor Calvo, imprenditore e produttore di sigari del Nicaragua. Per lui, nell’area di Esteli’, la città’ considerata la capitale del tabacco del paese latino-americano, lavorano circa 1.500 persone: 150 nella produzione di sigari ‘premium’ e circa 1.350 per la tipologia che prevede formati piccoli o aromatizzati. L’idea di realizzare un sigaro con foglie siciliane e nicaraguensi e’ partita dal palermitano Federico Marino, 53 anni, il quale da circa 3 anni con la cooperativa agricola la Campagnola, assieme ad un gruppo di amici e soci, ha deciso di coltivare la pianta in Sicilia: ha iniziato nelle campagne di Cerda, patria del carciofo, assieme ad altri amici, con due tipi di tabacco, il ‘Burley’ e il ‘Kentucky’.
«Da 150 anni non si coltivava il tabacco in Sicilia – spiega Marino – e la prima produzione ha dato 50 quintali di foglie con un investimento di circa 80mila euro. Da alcuni mesi, ci siamo spostati a Bagheria. L’idea del sigaro fatto miscelando il tabacco siciliano e quello del Nicaragua e’ piaciuta molto a Victor, nelle prossime settimane le foglie saranno inviate in Nicaragua per la successiva lavorazione e produzione». Anche il clima siciliano, che sta diventando sempre più tropicale, agevola la crescita delle piante. «Abbiamo in Sicilia un clima molto favorevole per la produzione del tabacco – dice Federico Marino – e in pochi anni siamo riusciti a creare una piccola realtà con sette persone che si occupano di tutta la filiera interna dalla coltivazione all’essiccazione, tutto rigorosamente a mano».