Oggi pomeriggio il consiglio comunale ha dato il via libera alla nuova società. Adesso, anche col fallimento di Messinambiente, la raccolta della spazzatura potrà continuare. La decisione è stata accolta dagli applausi dei lavoratori, ma restano ancora molti i nodi da sciogliere. Tutti posticipati al voto di sfiducia ad Accorinti
Nasce la Messinaservizi, salva la raccolta di rifiuti Assessore: «Primo passo per sistema efficiente»
Alle 16 di oggi è nata la Messinaservizi Bene comune, la nuova società che si occuperà di gestire il servizio di raccolta rifiuti della città dello Stretto, fino ad oggi gestito dalla partecipata Messinambiente. La decisione arriva nell’ultimo consiglio comunale prima del voto di sfiducia al sindaco Accorinti previsto per mercoledì.
Come sempre ad assistere dalla galleria c’erano i lavoratori di Messinambiente. Per due volte in questi mesi hanno invaso l’aula consiliare chiedendo ai consiglieri di non giocare con le loro vite. Fino al presidio permanente a palazzo Zanca cominciato la scorsa settimana e conclusosi oggi dopo la votazione favorevole salutata con un applauso dai dipendenti. Messinambiente va comunque verso il fallimento, la data fissata è il prossimo 22 febbraio.
In ogni caso la nascita della nuova società eviterà la sospensione del servizio di raccolta dei rifiuti, anche in caso di fallimento della vecchia partecipata. L’amministrazione Accorinti è pronta a proporre un concordato per fare fronte a un debito di oltre 30 milioni con l’Agenzia delle entrate. Presenti in aula l’assessore Daniele Ialacqua, i colleghi di giunta Sergio De Cola e il vicesindnaco Gaetano Cacciola, il commissario liquidatore di Messinambiente Giovanni Calabrò e il segretario generale Antonio Le Donne. Assente invece il sindaco Accorinti.
«La costituzione della nuova società – ha detto Ialacqua – è solo un primo passo verso la realizzazione di un sistema di gestione rifiuti efficiente e produttivo. Adesso abbiamo un’arma in più e possiamo lavorare per andare avanti». Tanti sono però i nodi ancora da sciogliere. A cominciare dal passaggio dei lavoratori di Messinambiente alla nuova società. Occorre definire cosa ne sarà ad esempio del tfr dei lavoratori e anche quale sarà la portata economica di questa operazione. Discussioni che però adesso lasciano inevitabilmente il passo alla questione della sfiducia. Solo dopo mercoledì si potrà continuare a parlare di cosa accadrà a Messina e alla sua nuova società.
La seduta di oggi è stata chiesta dal primo cittadino, ma solo 22 consiglieri si sono presi la responsabilità di votare la nascita della nuova società: 18 i voti favorevoli, uno contrario e tre astenuti. Cominciata alle 11 e subito rinviata perché era caduto il numero legale, i lavori dell’aula sono ripresi alle 13 e sono andati avanti per tre ore prima di arrivare alla votazione. Carlo Abbate, Angelo Burrascano, Cecilia Caccamo, Carlo Cantali, Claudio Cardile, Nino Carreri, Andrea Consolo, Pippo de Leo, Lucy Fenech, Gaetano Gennaro, Rita La Paglia, Francesco Pagano, Mariella Perronee, Maurizio Rella, Ivana Risitano, Nora Scuderi, Benedetto Vaccarino hanno votato sì, la capogruppo di Ncd Daniela Faranda ha invece votato no, mentre si sono astenuti dal voto la presidente Emilia Barrile, la consigliera Pd Antonella Russo e il consigliere dei Centristi per la Sicilia Libero Gioveni.