«Napolitano garantirà altri sette anni di benefit e privilegi». Si sono dati appuntamento davanti al palazzo della Prefettura in via Etnea i membri del Movimento cinque stelle di Catania. Anche qui in strada, come a Roma, per denunciare il «colpo di Stato dei partiti» nella rielezione del presidente della Repubblica. Ma il clima, nonostante il linguaggio, è in realtà parecchio disteso, con molti sorrisi. E pochi cittadini incuriositi. Del resto, a mancare, è anche la candidata a sindaco di Catania del movimento di Grillo, Lidia Adorno, che «è a casa ammalata». Guarda il video
Napolitano-bis, M5s in protesta a Catania «Un golpe della casta per tutelare gli inciuci»
«Oggi a Montecitorio si è deciso di non ascoltare il popolo che nelle piazze continuava a gridare il nome di Stefano Rodotà». Protestano i rappresentanti del Movimento cinque stelle, anche a Catania, come a Roma. Sono una cinquantina, riunitisi alle 19.30 davanti al palazzo della Prefettura in via Etnea, dopo una convocazione lampo su Facebook. «È stato un golpe della casta, per tutelare gli inciuci», afferma Clementina Iuppa, candidata del M5s alle prossime elezioni comunali. Ma di folle in subbuglio, o anche solo di urla, non c’è traccia. La protesta nel capoluogo etneo contro la rielezione a presidente della Repubblica di Giorgio Napolitano è fatta di cartelli, qualche bandiera e tanti sorrisi. Un clima che somiglia poco a quello di un «colpo di Stato» appena subito. C’è, certo, chi discute animatamente, chi cerca di coinvolgere le persone in strada. E forse il punto di contatto con le scene di tensione viste a Montecitorio c’è: come Beppe Grillo, che dopo aver aizzato le folle non si è presentato alla protesta, anche qui manca il leader. «Lidia Adorno non verrà, è a casa perché non sta tanto bene», accenna qualcuno dei movimentisti parlando della candidata a sindaco, non senza un certo imbarazzo.
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Foto di gruppo, altri sorrisi, ma anche in quello che sembra solo un folto gruppo di amici le opinioni sono nette, come sul blog più famoso d’Italia. Per Alessio Occhinegro «la scelta ha unito tutti, a parte il M5s e Sel, perché Napolitano garantirà altri sette anni di benefit e privilegi», afferma il giovane movimentista. Pippo Puglisi, più in là negli anni e prossimo candidato al consiglio comunale, punta invece sulla necessità di contestare pubblicamente le scelte che non si condividono. «Non si protesta solo con il voto, ma anche in piazza, perché devono capire che devono andare a casa», afferma, accompagnando la voce con degli ampi movimenti delle braccia. Ma è Gianina Ciancio, ventiduenne deputata all’Assemblea regionale siciliana, ad esprimere un giudizio più articolato su quel che sta accadendo. «Tecnicamente non è un golpe, ma solo la dimostrazione del modo di operare dei partiti, capaci di mettersi d’accordo escludendo i cittadini dalle proprie scelte», dichiara riguardo all’elezione per il Quirinale. Mentre sulla protesta in piazza, si dimostra ottimista. «Il grande merito del M5s è quello di aver scoperto le logiche partitiche e riportato l’attenzione sui temi della politica. I cittadini, anche quelli che hanno votato Pd e Pdl, sono ora molto più critici su quel che fanno i loro rappresentanti politici», spiega la giovanissima deputata. A fermarsi a parlare con un’attivista del M5s, però, è solo una signora: «Siete sempre contro tutti», afferma, prima di proseguire la sua passeggiata lungo l’affollata via Etnea del sabato sera.