Ad accentuare la situazione di criticità è stato il rifiuto della quasi totalità dei soggetti ospitati a farsi condurre al Covid-Hotel San Paolo per la quarantena obbligatoria. Il sindaco chiede un intervento del governo nazionale
Musumeci dichiara zona rossa i Centri di Biagio Conte Orlando visita la missione: «Le istituzioni collaborino»
«Le quattro strutture della Missione Speranza e Carità di Biagio Conte, a Palermo, diventano da oggi zona rossa per contrastare la diffusione del Coronavirus». Questo almeno è quanto stabilito dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, con una propria ordinanza, dopo gli oltre trenta casi di positività accertati fra gli ospiti del centro.
«La decisione è stata adottata dopo un vertice con l’assessore alla Salute Ruggero Razza e il direttore generale dell’Asp di Palermo Daniela Faraoni – si legge in una nota della Regione – che hanno esaminato l’andamento del contagio e la pericolosa promiscuità all’interno delle strutture. Ad accentuare la situazione di criticità è stato il rifiuto della quasi totalità dei soggetti ospitati a farsi condurre al Covid-Hotel San Paolo per la quarantena obbligatoria».
«Nei centri, adesso, potranno entrare e uscire solo gli operatori sanitari e socio-sanitari e il personale impegnato nella assistenza alle attività inerenti l’emergenza. A garantire la effettività dell’ordinanza di Musumeci, adottata ai sensi dell’articolo 3 del Dl 25 marzo 2020 n.19, dovranno essere le forze dell’ordine, all’esterno delle strutture».
Una decisione che cozza tuttavia con il punto di vista del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che già ieri aveva spedito una missiva al presidente del Consiglio dei ministri e a quello della Regione per chiedere che fosse il governo centrale a prendere il controllo della situazione. E lo stesso Orlando stamattina si è recato in via dei Decollati per fare visita al centro. «Sono venuto a salutare quanti vivono nella missione, senza entrare e senza togliere la mascherina – dice – invitando al mantenimento delle prescrizioni dell’autorità sanitaria. Ho inviato una nota formale al presidente della Regione e del Consiglio perché adottassero i provvedimenti di loro competenza. L’amministrazione sta provvedendo tramite la Caritas all’approvvigionamento di viveri, vestiti, medicine, nelle quattro strutture per assistere tutte le oltre ottocento persone presenti. Da stamattina sono presenti i mediatori culturali del Comune per convincere gli ospiti positivi a trasferirsi al Covid hospital».
Questa la lettera ufficiale del sindaco. «Come è noto, nella città di Palermo opera da diversi anni la “Missione di Speranza e Carità”, struttura di accoglienza rivolta a soggetti fragili, uomini e donne, italiani e stranieri, giovani e anziani. La struttura opera su quattro diverse sedi nella città, in base alla tipologia di cittadini accolti, in totale circa 900, in immobili messi a disposizione da amministrazioni pubbliche. Nei giorni scorsi sono stati segnalati 4 casi di positività al Covid-19, a seguito dei quali, le autorità sanitarie regionali, in raccordo e contatto con tutte le istituzioni locali e la Prefettura, hanno avviato una massiccia campagna di screening e tracciamento».
«La situazione emersa è, in particolare nella struttura più grande, che ospita circa 600 cittadini stranieri, particolarmente seria, con un tasso di positività oltre il 60% dei tamponi effettuati, aggravata dalla condizione di difficile se non impossibile rispetto distanziamento e ancor meno isolamento dei positivi asintomatici. In atto i positivi accertati sono 32 sui 50 tamponi di cui si è avuto l’esito. La particolare condizione di fragilità e promiscuità della situazione, aggravata dal rifiuto di lasciare la struttura per recarsi presso l’albergo Covid-19 da parte di numerosi positivi, rischia di determinare una situazione di grave rischio sanitario e sociale per l’intera comunità locale. Credo necessario, nel confermare la piena collaborazione da parte della Amministrazione comunale per quanto di propria competenza, un intervento del Governo nazionale e/o comunque da parte di tutte le Autorità comunque e diversamente competenti, sì da scongiurare il grave rischio accennato».