KRISTEN GROVE: The Gate is Open; The Lushlife project///: BUDAPEST ESKIMOS; [1]Kilo of black bondage: FEAR THE WINDOWS
Musiczone: la musica a zone #19
KRISTEN GROVE
The Gate is Open
[Luna*Twist/Audioglobe]
Ma che ci fa Kristen Grove, volto di Mtv, a cantare “Break your Television”? La risposta non è nota, ciò che si può affermare con piena certezza è che il suo The gate is open è un disco fatto di canzoni semplici, delicate, ispirate. Ballate melodiche unite a sprazzi di rabbia: niente che esploda violentemente, molto invece di canticchiabile senza pensarci troppo su. I registri cambiano con frequenza e si passa da sapori in sapori da echi doorsiani a tributi a Iggy Pop. Si giunge anche a Neil Young. Lamore su tutto è visto, filtrato, vissuto, perduto e ritrovato. La leggerezza delle volte diventa virtu, diventa ciò che ci vuole per descrivere e descriversi. Vivere e viversi. The gate is open
The Lushlife project///
BUDAPEST ESKIMOS
Mole ListeningPearls/Karma
Già da solo il titolo varrebbe la candela: Budapest Eskimos. Evocativo di certe atmosfere diradate descrive magicamente il sound dei The lushlife Project, ovvero due dj ungheresi con attitudini varie e variegate: uno è addiritura “storico”, l’altro ha un programma in radio. Giocano con l’elettronica “lenta”, mescolandola al jazz e al soul. Si divertono e si allungano con sonorità trip-hop e poi sopratutto rivisitano la loro tradizione musicale. Sentire per credere:Essence of our origins. Oppure il suono del carion di GranMother Lovebox, intro di Wurlitzer, pezzo altrettanto ungherese nel profumo e nell’essenza. Spielplatz chiude il cerchio, con lievi scampanellii, come bambole elettroniche a beat metallici.
[1]Kilo of black bondage
FEAR THE WINDOWS
Wallace records/Audioglobe
Se uno prova a mischiare: lande sonore, rock, dub ed elettronica varia e mani-polata ad una voce calda, nera, profonda non e mica detto che venga bene il risultato. Si rischia di fare qualcosa di per forza innovativo senza riuscirci. Invece in questo caso i Nostri sfornano dal cilindro un cd azzeccato. 9 tracce ben amalgamate che si muovono dentro i recinti già citati, solcando traiettorie interessanti. Avvertiamo lascoltatore: nulla di convenzionale. A tratti ci si avvicina alla forma-canzone, per il resto ci si allontana volutamente. Come perdersi per poi ritrovarsi. Migliorati? Senza dubbio. Eart multi hop whistlers e Too Broken sono degli esempi validi ed anche delle ottime istruzioni per luso.