Museo egizio, lo striscione: «Non è cosa vostra» Licandro: «Andiamo avanti, lo apriremo nel 2017»

«Il museo egizio non è cosa vostra». Uno striscione in piazza Carignano, a Torino, e alcune bandiere del movimento politico Piemonte stato. È la nuova protesta contro l’apertura di una succursale a Catania di una delle più importanti strutture museali d’Italia. Un banchetto per raccogliere le firme, un annuncio in italiano con la traduzione in dialetto piemontese e la convinzione che la possibile filiale catanese sia una delle «storture italiane». E se prima i leghisti torinesi avevano mantenuto lo scontro sul livello politico (il loro striscione recitava «Le mummie a Torino, a Catania Fassino»), adesso la frangia indipendentista gioca con il riferimento alla mafia. E all’assonanza, sottolineata dalle virgolette, tra Cosa nostra e «cosa vostra». «Alle miserie non si risponde», replica l’assessore alla Cultura etneo Orazio Licandro. «Noi continuiamo a lavorare», dice. Ma Sonia Turinetti, presidente del movimento politico, si difende: «Non c’è nessun riferimento alla mafia, è un messaggio forte alla tutela del museo», sostiene. 

Era la metà di febbraio quando è stata diffusa la notizia dei contatti tra il Museo egizio di Torino e il Comune di Catania. La possibilità che alcuni reperti, al momento custoditi nei magazzini piemontesi, potessero vedere la luce in Sicilia era stata accolta dai più con gioia. Ma al tam tam mediatico era seguita quasi subito una puntualizzazione da parte della fondazione Museo egizio, che aveva precisato che si era trattato «solo di contatti preliminari». Il primo attacco, però, era arrivato dal capogruppo della Lega nord al consiglio comunale di Torino Fabrizio Ricca, secondo il quale il capoluogo etneo era troppo lontano da raggiungere per i reperti archeologici. A quella presa di posizione era seguito un sit-in in via Accademia delle scienze. Avevano partecipato poco più di una decina di manifestanti e non se n’era più parlato. Fino allo striscione di oggi firmato Piemonte stato. Per il gruppo politico l’azione odierna è contro i vertici della fondazione: «Non possono gestire i nostri reperti, la nostra storia, la nostra cultura, a loro piacimento – sottolinea Turinetti – Non è assolutamente contro Catania. Saremmo qua anche se i trasferimenti fossero stati a Milano, Bergamo, Firenze». E aggiunge: «I reperti appartengono ai cittadini di Torino e del Piemonte, da momento che il museo è preunitario». 

«Il nostro è un progetto complesso – risponde Licandro – ed è il caso di lasciarlo fuori da azioni di propaganda politica». Gli uffici del Comune, i funzionari e i tecnici, secondo l’assessore, sono al lavoro per scrivere in fretta un piano da realizzare. «Tutto il resto sono polemiche inutili e strumentali – continua – Abbiamo inviato la planimetria del convento di via Crociferi, siamo in contatto costante con la direzione del museo». E se era stata diffusa la notizia di 17mila reperti da trasferire da Torino a Catania, Orazio Licandro ci tiene a precisare che «anche questa è una favola». «I reperti vanno selezionati sulla base di un’idea scientifica che stia in piedi e che sia congrua con la storia e le possibilità della città. Siamo persone serie, non possiamo dare numeri a caso». 

Gli accordi, nel frattempo, sembrerebbe che vadano avanti. Ed è fissato un sopralluogo dei vertici del museo, la cui data, però, non è ancora stata fissata. L’appuntamento a Catania servirà anche a stabilire se la sede pensata dall’amministrazione etnea può essere quella più «idonea» a rispondere ai requisiti dettati dalla soprintendenza ai Beni archeologici di Torino. Quella che si può prevedere, invece, è una tempistica di massima sui prossimi passaggi: «Entro il 2016 dobbiamo finire gli interventi strutturali sul convento di via Crociferi – conclude l’assessore – Contemporaneamente lavoriamo al progetto e alla redazione dei protocolli d’intesa». Con grande prudenza, «e la dovuta cautela, posso dire che forse nel 2017 saremo in grado di aprire la succursale», sostiene. Una sede in cui, si raccomandano in tanti, mettere personale altamente specializzato. «A Torino conoscono la città e ne apprezzano il patrimonio. Sanno che non andranno in mezzo al deserto». 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]