Musei in rete: mission possible?

Fra gli appuntamenti della seconda edizione di Catania Arte Fiera, mostra mercato d’arte moderna e contemporanea, la presentazione di un progetto di network museale promosso dal locale Osservatorio Europeo, dal Dipartimento Musei e Biblioteche, e affidato all’esperto di marketing culturale Mario Bucolo, CEO di Musemland.

 

Nella recente conferenza sono stati descritti i dettagli di un’iniziativa che si propone di dare piena visibilità al patrimonio artistico del bacino di Catania attraverso un sistema virtuale che coinvolgerà sessanta musei e che prevede l’installazione di decine di postazioni multimediali interattive: si tratterà di Apple iMac dotati di monitor a cristalli liquidi da 17″ ad alta risoluzione ed un disco fisso da 250 gigabytes, caratteristiche che ne renderanno possibile l’impiego relativamente a lungo, e in un contesto dal delicato equilibrio estetico.

 

Un primo, concreto passo verso l’accesso internazionale ai beni culturali lo ha compiuto l’ideazione di museumland.com, un portale che può contare su migliaia di link a siti web di musei di tutto il mondo, come delle residenze di personaggi più o meno celebri o delle cattedrali gotiche. A farne uno strumento potente è il collegamento ai portali museali nazionali. Non ricordare, per esempio, l’URL di 24h UK museums, non richiede, così, ricerche particolari.

 

Altri passi dovranno essere fatti in futuro per colmare un divario fra l’esistenza fisica di una risorsa artistica, ambientale, archeologica, ma turistica in generale, e una sua ampia fruizione, un limite che riguarda molti Paesi. L’organizzazione in distretti culturali è fondamentale: chi intende darsi al golf progettando un viaggio nella penisola arabica sa di poter fare affidamento su straordinari impianti costruiti nel bel mezzo del deserto, molto prima di staccare i biglietti per Dubai.

 

Quello di una rete museale è un progetto per il quale è stata avviata una gara d’appalto che impone la coordinazione di una squadra composta da fotografi, traduttori, esperti di diritto d’autore e in materie storico-artistiche. Il testo, in spagnolo, tedesco, francese, inglese, darà informazioni sul museo oggetto della ricerca e sugli altri, descritti per area, tipo, distretto. La collezione presente verrà illustrata attraverso 1600 cartelle di testo (è l’optimum indicato dalla gara, NdR), oltre 3500 foto e centinaia di tour virtuali, a partire dal dicembre 2006, secondo le indicazioni ufficiali.

 

Tuttavia, come ha fatto osservare Gesualdo Campo, attuale assessore al Turismo e ai Beni culturali, e presente alla conferenza, il mancato apporto di un responsabile delle collezioni come di un ordinatore scientifico, potrebbe facilmente andare a detrimento della qualità dell’informazione che il sistema si propone di fornire.

 

Le migliori intenzioni sono state molte volte vanificate da errori di valutazione rivelatisi decisivi. Ma è solo questione di tempo per averne ulteriore prova? Naturalmente, speriamo di no.


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