Il professore del Politecnico di Torino Massimo Zucchetti, indicato dalla Regione e dai niscemesi come loro consulente all'interno della commissione per le indagini sull'impatto del Muos sulla popolazione, denuncia di esserne stato tagliato fuori. «Non ne siamo ancora sicuri», ribatte la responsabile regionale della Sanità Mariella Lo Bello. E mentre i cittadini di Niscemi si sentono traditi, il Movimento cinque stelle siciliano annuncia contromisure
Muos, Zucchetti escluso dal team di esperti L’assessore: «Non ci sono conferme»
Massimo Zucchetti, esperto in elettromagnetismo e docente al Politecnico di Torino, sarebbe stato escluso dalla commissione decisa congiuntamente circa un mese fa, da Regione siciliana e governo nazionale, con lo scopo di studiare gli effetti delle antenne Muos sulla popolazione della zona di Niscemi. Eppure il suo nome era stato indicato sia dalla Regione che dai cittadini niscemesi quale loro esperto di fiducia che avrebbe dovuto fare parte del gruppo insieme a quelli dellIstituto superiore di sanità.
Secondo quanto sostiene il docente, pare che la proposta sia stata disattesa. In un incontro due giorni fa tra il governatore Rosario Crocetta, il sindaco di Niscemi Francesco La Rosa e alcuni consiglieri comunali, il presidente del consiglio Mario Monti e alcuni esponenti del ministero della difesa e degli esteri infatti, sarebbe stato confermato lo stop ai lavori fino al 31 maggio, data che dovrebbe coincidere con il giorno in cui saranno consegnati i risultati dellindagine medico-scientifica. Segno che una commissione sarebbe già a lavoro.
Ed è lo stesso Zucchetti con un post sulla pagina Facebook degli attivisti No Muos di Niscemi, a darne notizia. Indica la decisione presa come una conferma al fatto che «la commissione è stata nominata con soli esperti dell’Iss, (Istituto superiore di sanità, ndr)». Il professore del Politecnico, dunque – contrariamente a quanto indicato dal Movimento 5 stelle alla Regione, dall’assessore regionale all’Ambiente Mariella Lo Bello e dallo stesso governatore Rosario Crocetta – non ne fa parte. «In quanto l’unico che poteva opporsi all’inciucio», scrive Zucchetti che torna a puntare il dito contro lIstituto nazionale perché formato «notoriamente da negazionisti al 100 per cento sugli effetti dei campi elettromagnetici».
Non solo. Zucchetti, convinto che si tratti solo di «una manovra assolutamente bassa e vile per avere la scusa, a fine maggio, per riprendere i lavori con in mano un pezzo di carta che asserirà che tutto va bene», invita gli amici e le amiche contro il Muos a svegliarsi dal sonno e anticipa quale secondo lui sarà la decisione degli esperti: «Allo stato dell’arte, non risulta in letteratura alcuna prova di correlazione dimostrabile fra campi elettromagnetici ed effetti sulla salute. Quindi non vi è il minimo rischio per la popolazione».
Una notizia che ha preso alla sprovvista anche lassessore Lo Bello: «Non credo che si possa parlare di una eliminazione dato che non ci è stata comunicata alcuna lista di esperti, quindi non si può ancora dire se il professore ne è un membro oppure no». Al contrario del professore torinese, comunque, ha fiducia nei controlli dellagenzia nazionale che considera un «organo terzo», per cui «sarebbe opportuno non avere pregiudizi».
Arrabbiati e delusi, i cittadini di Niscemi si sentono presi in giro e parlano di «uno scarica barile dellassessore» e di una ipocrisia di base da parte di chi governa la Regione «perché hanno annunciato revoche e sostegno, ma in realtà i lavori continuano e la nostra volontà è disattesa», afferma Alfonso Di Stefano. Di contromisure da prendere discutono invece nel Movimento cinque stelle siciliano. «Presenteremo una contro-commissione perché non riusciamo a capire come si possa, in solo un mese, stabilire la pericolosità di un sito quando non si sa neanche dove sono le nuove centraline, se il Muos è alternativo alle antenne già esistenti e soprattutto i dati a disposizione sono gli stessi degli studi già eseguiti. Tutto questo non è giustificabile», dichiara Giampiero Trizzino, presidente della commissione Ambiente delle Regione siciliana. «Come al solito non cè la trasparenza necessaria eppure si tratta della salute delle persone», conclude.