Muos, ‘la furbata’ del Comune di Niscemi: una Commissione ad hoc senza oppositori

Com’era prevedibile, ieri, avvisi di garanzia sono stati fatti pervenire agli  attivisti che il 21 settembre scorso avevano tagliato le recinzioni ed erano entrati nella base NRTF-8 di Contrada Ulmo a Niscemi, giusto per tenervi un “picnic” ed un’assemblea, in maniera del tutto pacifica.
Gli avvisi, interpretati dagli attivisti come un’estrema forma di “repressione puntuale e precisa”, si basano su una presunta violazione dell’art. 682 del Codice Penale, in base al quale “Chiunque si introduce in luoghi, nei quali l’accesso è vietato nell’interesse militare dello Stato, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l’arresto da tre mesi a un anno, ovvero con l’ammenda da cinquantuno euro a trecentonove euro.”
Ma ancora ieri, Niscemi e’ stata teatro di un fatto strano. Il Consiglio Comunale durante la riunione andata in scena nel pomeriggio, ha votato e approvato la proposta di  istituire una Commissione Speciale non permanente che si occupi del Muos. La Commissione dviovrebbe restare in carica per un anno soltanto, eventualmente rinnovabile, avrebbe come compito quello di discutere e decidere su tutto quanto riguarda la questione Muos e su tutte le problematiche che potranno sorgere nei prossimi mesi.  In cosa consiste la stranezza?
Sono stati nominati a far parte della commissione i consiglieri comunali Calogero Attardi, Luigi Verone, Eliana Menzo, Carmelo Giugno, Gianluca Cutrona e Salvatore Lupo. Fra questi, alcuni in passato si sono distinti per le proprie posizioni “infastidite” nei confronti della continua presenza dell’argomento Muos in Consiglio comunale (come il consigliere Verone per esempio), altri che non hanno mai preso posizione.  Nella Commissione brilla la presenza del consigliere, Salvatore Lupo, uomo di fiducia del presidente Crocetta del quale ormai conosciamo bene la posizione sul Muos.
Altra stranezza: sono rimasti tagliati fuori da questa sedicente Commissione Speciale sul Muos” due consiglieri come Luigi Gualato, che si era dissociato da “Grande Sud” per poter meglio precisare la sua netta contrarieta’ al Muos e il consigliere Sandro Tizza, il quale si è distinto sempre per le sue posizioni contro il Muos e per la sua presenza costante e precisa in ogni occasione (presidi, riunioni seminari e quant’altro) e che, avendo seguito fin dall’inizio tutta la questione sarebbe stato davvero fra i pochi ad essere titolato a presenziare ad una commissione sul Muos.
Viene naturale chiedersi a questo punto, se lo chiedono gli attivisti No Muos e ce lo chiediamo anche noi, cui prodest… a chi giova tutto questo?

PALERMO, LA SCOSSA DEI NO MUOS: PRONTO UN NUOVO STUDIO DEL CNR 

 

Daniela Giuffrida

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