Muos di Niscemi, i documenti di revoca spediti ai militari americani

Missione compiuta. E’partito stamattina il plico di documenti firmati dal governo Crocetta per  la revoca delle autorizzazioni del Muos di Niscemi. Lo conferma a LinkSicilia, l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Mariella Lo Bello: “Il procedimento di revoca è stato firmato ieri e stamattina è stato spedito sia al 41esimo stormo di Sigonella che al Comando Usa di Napoli.  Per Sigonella, ci sarà anche una consegna a mano”.  

Che succederà ora? Come reagiranno gli americani? “Dal momento in cui ricevono l’atto, sanno che non hanno più le autorizzazioni per andare avanti con i lavori” afferma Lo Bello. La revoca, quindi, in teoria, ha effetto immediato. Bisognerà capire cosa faranno gli Usa. Se si limiteranno a cercare appoggi politici per ‘aggirare’ il divieto del governo siciliano, o se passeranno alle vie legali. Magari chiedendo un risarcimento dei danni: “Non possiamo prevedere la loro reazione, non ci sono stati contatti con loro. Ma il nostro interesse è proteggere la salute dei siciliani e questo è inconfutabile. Se passeranno alle vie legali, ci difenderemo e, ovviamente dovrà risponderne anche il governo nazionale” dice l’assessore.

Come sappiamo, infatti, è stato il governo Berlusconi, nella persona dell’allora Ministro per la Difesa, Ignazio La Russa, a dare il via libera agli americani. La Russa, come ha svelato un cable di Wikileaks (di cui  potete leggere qui), senza neanche porre la questione al Parlamento, si è dato un gran da fare perché gli Usa costruissero a Niscemi e non altrove nel Mediterraneo le loro super parabole militari. Il tutto, ovviamente, senza preoccuparsi di verificare quali danni per la Salute potessero provocare. Lo stesso ha fatto il governo regionale di Raffaele Lombardo, che ha concesso le autorizzazioni regionali.

Si può dire, dunque, che il governo siciliano ha fatto tutto quanto in suo potere. Un risultato, indubbiamete,  raggiunto grazie alla fortissima opposizione del territorio e degli attivisti No Muos. E grazie anche all’ostinata determinazione del Movimento 5 Stelle che, sul caso, ha condotto una dura battaglia all’Ars: “Era nostra intenzione revocarlo fin dall’inizio- precisa l’assessore regionale al Territorio e Ambiente – il Presidente Crocetta lo aveva detto in campagna elettorale e lo ha ribadito fin dal primo giorno del suo insediamento. Se prima abbiamo inviato la sospensione è perché lo prevede la procedura. Abbiamo chiesto gli americani informazioni dettagliate sui rischi per la salute e per la navigazione aerea. Non hanno risposto. Quindi abbiamo proceduto con la revoca. Abbiamo seguito le tappe previste perché il rischio era quello di produrre un atto legale fragile, magari d’effetto e immediato ma, facilmente oppugnabile. Abbiamo preferito un atto concreto e solido”.

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