Giorgio Mulè sfida Renato Schifani sul suo territorio. Ieri, in occasione del sit-in che si è tenuto a Mondello (Palermo), promosso dalle Agende Rosse in tandem con il fondatore di Controcorrente Ismaele La Vardera, c’era chi ha sposato l’iniziativa politica del deputato regionale. Tra i partecipanti, anche il vicepresidente della Camera dei deputati (in quota […]
Giorgio Mulè sfida Renato Schifani in vista delle Regionali 2027: «Per questa terrà ci sarò sempre»
Giorgio Mulè sfida Renato Schifani sul suo territorio. Ieri, in occasione del sit-in che si è tenuto a Mondello (Palermo), promosso dalle Agende Rosse in tandem con il fondatore di Controcorrente Ismaele La Vardera, c’era chi ha sposato l’iniziativa politica del deputato regionale. Tra i partecipanti, anche il vicepresidente della Camera dei deputati (in quota Forza Italia) Giorgio Mulè con la sua sfida al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani.
Giorgio Mulè sfida Schifani

Tra questi, la segretaria della Commissione antimafia siciliana Roberta Schillaci del Movimento 5 stelle. E, sorpresa, il vicepresidente della Camera dei deputati Giorgio Mulè, in quota Forza Italia. La cui presenza è stata notata anche per le sue dichiarazioni. «Io candidato presidente? Per questa terra ci sarò sempre – ha dichiarato Mulè – si vedrà in quale ruolo». Sarà un caso che abbia scelto di esserci o forse ne ha approfittato per lanciare un segnale al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani?
Le polemiche precedenti
Dopo le polemiche dei giorni scorsi tra Ismaele La Vardera (Controcorrente) e l’assessore regionale alle Attività produttive Edi Tamajo e il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, la presenza di Mulè colma, per così dire, un vuoto. La mancanza sia di Tamajo sia di Schifani che, proprio sulle presunte infiltrazioni mafiose sulla gestione della spiaggia di Mondello non hanno proferito parola. Anzi.
«Guai a lasciare solo chi denuncia – ha proseguito Mulè – Quando qualcuno alza la voce contro la mafia, non possiamo metterlo da parte». E rincara la dose. «Chi denuncia va protetto, non isolato». Si conferma, quindi, la rosa dei competitor che potrebbero mettere in discussione il secondo mandato dell’attuale presidente della Regione Siciliana Renato Schifani. Tutto già in vista delle elezioni regionali del 2027.