Motta Camastra, progetto di cucina casalinga diffusa Dodici mamme cucineranno per le strade del borgo

Antipasti di verdure con crostini di pane aromatizzato alla salvia, tuma fritta, ricotta infornata, carciofi arrostiti con aglio, olio e mollica, maccaruni fatti a mano e conditi con sugo di finocchietti selvatici, polpette in foglia di limone e porchetta al forno e infine ciauni e tortelle, i tipici dolci della tradizione mutticese farciti con ricotta, crema bianca o cioccolato. È questo il menù che 12 mamme siciliane offriranno domani, in occasione dell’1 maggio, ai visitatori di Motta Camastra, piccolo paesino nel cuore della valle dell’Alcantara. Cucineranno e serviranno davanti all’uscio delle proprie case sfiziosi piatti della tradizione siciliana da gustare direttamente in strada o in piazza. Niente posti a sedere, si consumeranno le vivande su scalinate o panchine. Un’esperienza unica per stare insieme condividendo il cibo genuino di una volta.

Le mamme del borgo è una start up fondata in Puglia nel 2014, «con marchio registrato nel 2016», da Eleonora Bianchi, Agnese Dell’Abate, Mattia Sansò, e Giuseppe Ferrarese. I quattro amici hanno trasformato il borgo pugliese di Tricase Porto nel primo ristorante di cucina casalinga diffusa d’Italia. «L’idea – racconta Bianchi, milanese doc trapiantata in terra salentina – è quella di mangiare tutti insieme all’aperto. Il visitatore munito di ticket, percorrendo un itinerario gastronomico, si fermerà di casa in casa per assaggiare, di volta in volta, i piatti preparati dalle mamme del borgo. È il connubio perfetto tra street food e home restaurant». Un progetto che i promotori stanno cercando di esportare in tutti quei borghi che desiderano valorizzare il proprio territorio in maniera innovativa. «Nel 2016 – dice l’ideatrice – si è aggiunto il borgo di Motta Camastra».

L’iniziativa ha attirato, lo scorso anno, le mamme del centro del Messinese che hanno deciso di associarsi. «Il nostro è un paesino a forte attrazione turistica per l’ingresso alle gole dell’Alcantara ed è diventato famoso perché set cinematografico del film Il padrino – spiega Mariangela Currò coordinatrice de Le mamme del borgo di Motta Camastra -. Siamo molto legate al nostro borgo e volevamo fare qualcosa per rilanciare l’economia del territorio. Così – confessa – quando siamo venute a conoscenza delle cucina diffusa a Tricase abbiamo subito aderito al progetto».

I pasti offerti dalle mamme siciliane saranno cucinati con prodotti provenienti da agricoltura e allevamenti biologici, genuini e a chilometro zero. «A Motta Camastra – tiene a precisare Currò – ognuno ha un piccolo orto dove coltiva ortaggi. Nelle nostre ricette – sottolinea – utilizzeremo solo ingredienti locali, per esempio le verdure amare come il finocchietto selvatico, la scalora e la cicoria che sono caratteristiche delle nostre zone». Ai visitatori sarà offerto inoltre un percorso olfattivo, alternativo a quello culinario. «Utilizzeremo gli spazi abbandonati che ci ha affidato il Comune per piantare varie erbe officinali che impiegheremo nei nostri piatti. Grandi e piccini così potranno imparare a conoscere queste piante e a gustarle durante il pranzo o la cena», spiega Currò. Tra un assaggio e l’altro, i commensali itineranti avranno la possibilità di visitare gli angoli più nascosti, i monumenti e i panorami mozzafiato del borgo attraverso visite guidate da parte di un gruppo di giovani del luogo. 

Le mamme accoglieranno i visitatori, dalle 12 alle 23, anche il 14 e 28 maggio e il 2, 3 e 4 giugno. Si potrà scegliere se pranzare o cenare pagando un biglietto per l’intero menù di 20 euro. Le prenotazioni possono essere fatte chiamando direttamente la responsabile al numero 3339113780 o tramite pagina Facebook.

Concetta Purrazza

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