Cultura e spettacoli

Ad Acireale la mostra diffusa Ego: nove luoghi per combattere l’indignazione con l’arte di Giuseppe Patanè

L’arte contemporanea come manifestazione di impegno sociale ed etico. Ma anche l’occasione per restituire ai cittadini un bene di pregio. È la mostra diffusa Ego, con le opere di Giuseppe Patanè e a cura di Carlo Micheli, visitabile in nove diversi luoghi di Acireale, nel Catanese. Con l’inaugurazione prevista per domenica 14 luglio nel foyer del Teatro Bellini – già aperto da qualche anno, ma riqualificato in vista dell’evento – la mostra sarà visitabile fino al 29 settembre, tutti i giorni dalle 18:30 alle 22. Il percorso promette di accompagnare le persone attraverso una camera delle meraviglie formata dall’alternanza di camei dai differenti cicli dell’artista: La forza della natura, Ferite, Naufragi, Show must not go on, Senzatutto (Neve), Ego, Presagi, Dialoghi, Conosci te stesso.

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Una visione etica ed estetica della realtà che si fonda sulle tradizioni storiche e culturali siciliane e mediterranee, imperniate sul senso di rispetto reciproco: verso gli altri e la natura. Che nel territorio etneo manifesta tutta la sua potenza con la presenza del vulcano Etna e del mare che circonda l’Isola. Al visitatore e alla visitatrice verranno mostrati «dipinti, sculture, installazioni, oggetti d’arredo, gioielli, sperimentazioni alchemiche, tutto creato dalle sole mani dell’artista, senza l’ausilio di pennelli, spatole o qualsivoglia altro attrezzo o strumento – spiega il curatore Micheli – Ciò che unisce e giustifica i manufatti è il modus operandi di Patanè, basato sull’emotività, la risposta viscerale a sollecitazioni negative come ingiustizie, maltrattamenti, disonestà, sperequazioni, falsità. Un materiale in seguito decantato razionalmente e concettualizzato».

A ospitare la mostra saranno nove luoghi di Acireale: la sala Zelantea del palazzo di città; le chiese di San Benedetto, San Rocco, Santa Maria Odigitria, Chiesa Santa Maria degli agonizzanti – successivamente chiamata San Crispino – e la cattedrale Santissima Maria Annunziata; il teatro Bellini; il museo diocesano, la biblioteca e pinacoteca Zelantea. In un percorso che, attraverso l’arte di Patanè, punta a reagire all’indignazione, al dolore e all’offesa, mischiando generi e stili. A patrocinare la mostra sono l’assessorato ai Beni Culturali della Regione siciliana, il Comune e la diocesi di Acireale, l’Accademia degli Zelanti e dei Dafni e la fondazione Maria Barbagallo.

Redazione

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