Il mistero del bambino morto ieri mattina nel Ragusano Sono tante le domande che restano senza risposta

Rimane avvolta nel mistero la morte di Andrea Loris Stival, il bambino di otto anni di Santa Croce Camerina, scomparso ieri mattina – a quanto pare prima di entrare a scuola – e ritrovato ieri sera a Scoglitti in un mulino abbandonato. Due località della provincia di Ragusa distanti l’una dall’altra circa 4 chilometri. Come ha fatto il bambino a percorrere tutta questa strada? Ha fatto tutto da solo? O c’è stato l’intervento di qualcuno? In questa vicenda culminata in un dramma ci sono ancora tanti elementi da chiarire. 

L’attenzione degli inquirenti si è concentrata sul buco di quattro ore. E cioè sulla mattina di ieri. Quando la mamma, di nome Veronica – una ragazza di 25 anni, casalinga – ha accompagnato il figlioletto presso la scuola elementare Pseumide di santa Croce Camerina. La donna torna a casa convinta che il bambino sia tra i banchi di scuola. Ma, a quanto pare, non è così. Maestri, bidelli e compagni di scuola sostengono che il bambino a scuola, ieri mattina, non è mai entrato. 

Così si torna al buco di quattro ore. Cosa è successo ieri tra le 8 e 30, quando la mamma ha accompagnato il bambino a scuola, e le 12 e 30, quando la donna è tornata a prendere il figlioletto e si è accorta che il bambino non c’era più? 

La donna – raccontano le cronache – dopo essersi informata con maestri, bidelli e compagni di scuola ha avvertito subito i Carabinieri. Che hanno iniziato le ricerche con le unità cinofile. Una disperata corsa contro il tempo che si è rivelata vana. Nel pomeriggio, intorno alle 17, la tremenda notizia: il corpo del bambino è stato ritrovato da un cacciatore in prossimità di un mulino abbandonato, dalle parti di Scoglitti, la frazione a mare di Vittoria, cittadina nota per le serre dove si producono ortaggi e frutta, in massima parte trasportate nei mercati ortofrutticoli del Centro Nord Italia con i tir. 

E autotrasportatore è il papà del ragazzo, un uomo di 30 anni di origine albanese, che proprio ieri era impegnato in un viaggio fuori dalla Sicilia. Avvertito dalla moglie ieri sera, è già rientrato a Santa Croce Camerina. 

L’umo che ha trovato il corpo senza vita del bambino si chiama Orazio Fidone, appassionato di caccia. A quanto pare è stata la moglie di quest’ultimo a invitare il marito ad organizzarsi con un gruppo di suoi amici cacciatori per cercare il bambino scomparso. L’uomo non se lo sarebbe fatto ripetere due volte: ha chiamato gli amici per iniziare la ricerca. 

In attesa dell’arrivo degli amici si è diretto da solo verso l’area del mulino abbandonato. Si è affacciato da un canalone e, tra le canne, ha visto il corpo del bambino.    

Per ora la vicenda è un rebus. Gli inquirenti sono convinti che, molto difficilmente, il bambino si possa essere spostato da solo, a piedi, in un raggio di circa quattro chilometri di distanza. Ovviamente, in assenza di riscontri certi ed oggettivi ogni ipotesi risulta azzardata. Ma è certo che si indaga a trecentosessanta gradi per capire che cosa possa essere successo ieri tra le 12 e 30 e alle 17 circa. Per chiarire la causa del decesso, è stata disposta l’autopsia sul corpo del bambino, eseguita dal medico legale Giuseppe Iuvara così come richiesto dalla Procura di Ragusa. In mattinata inoltre sarà effettuato un nuovo sopralluogo sul luogo del ritrovamento per ricercare elementi utili.

E’ probabile – come avviene sempre in questi casi – che le indagini si allarghino a tutti i personaggi più o meno legati a questa storia. Anche se il passaggio fondamentale rimane – almeno in queste ore – l’analisi sulle modalità della morte del bambino. Accertare le modalità del decesso darà agli inquirenti qualche carta in più per capire che cosa potrebbe essere successo.

Gli inquirenti stanno valutando tutte le ipotesi possibili: in particolare, in queste ore, si cerca lo zaino del bimbo di colore blu, con stringhe e spalliere gialle con la scritta Toy story. Ma anche l’intervento di qualcuno che potrebbe avere avuto una parte non certo secondaria in questa storia finita in tragedia. I Carabinieri non escludono la pista dell’omicidio o, comunque, qualcosa di violento. Le forze dell’ordine raccomandano a tutti i cittadini di fornire eventuali dettagli utili per la prosecuzione delle indagini mediante segnalazioni, anche anonime, ai numeri d’emergenza 112 e 113 o recandosi presso un qualunque ufficio di polizia.

Una storia di morte avvolta ancora da tantissime ombre e da pochissime luci.      


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