L'alto prelato è deceduto nella sua casa di Terrasini, suo paese d'origine. La sua carriera ecclesiastica era iniziata da Vannida, in Algeria, per poi passare da Agrigento per un decennio. Durante il suo mandato, a Catania si tenne la visita di Giovanni Paolo II
Morto a 93 anni l’arcivescovo Luigi Bommarito Guidò l’Arcidiocesi etnea per quattordici anni
È spirato ieri sera nella sua casa di Terrasini, terra d’origine. Si interrompe a 93 anni il cammino terreno di Luigi Bommarito, arcivescovo emerito di Catania. Dal 1988 al 2002 il religioso è stato alla guide dell’Arcidiocesi di Catania. Ordinato presbitero nel 1949, la sua carriera ecclesiastica aveva avuto la prima svolta in Algeria, dove fu nominato vescovo della diocesi di Vannida nel 1977.
Tre anni dopo Bommarito si insedia ad Agrigento, prima da vescovo ausiliare e poi da titolare fino al 1988. Poi l’incontro con Catania e la sua provincia, prolungatosi fino al 2002, quando si dimise da arcivescovo per raggiunti limiti di età.
«La città di Catania – ha commentato il sindaco Salvo Pogliese – esprime cordoglio per la scomparsa dell’arcivescovo Luigi Bommarito, guida carismatica della Chiesa catanese. Tantissimi i catanesi ricordano ancora, con emozione, lo slancio che caratterizzò il suo impegno pastorale a capo dell’Arcidiocesi, l’entusiasmo delle sue iniziative civili e religiose e la storica visita di Giovanni Paolo II a Catania. Rimane di Bommarito una traccia forte».
I funerali vengono celebrati oggi a Terrasini. Nel Settimo della morte, il prossimo giovedì 26 settembre alle ore 18, nella Basilica Cattedrale di Catania l’arcivescovo Salvatore Gristina presiederà una solenne concelebrazione in suffragio.