La 26enne, come rivelato da MeridioNews, è stata ferita in maniera grave mentre si trovava nel quartiere San Cristoforo, tra via delle Salette e via della Concordia. Disposta l'autopsia sul corpo, trovate tracce di cocaina dopo esame tossicologico
Morte Bonavera, una persona interrogata in questura In strada tanto sangue. Trovato manico di un coltello
All’angolo tra via delle Salette e via della Concordia, nel quartiere San Cristoforo, a Catania, c’è ancora una pozza di sangue rappreso. In quel punto la notte scorsa è rimasta gravemente ferita la 26enne Ylenia Grazia Bonavera, residente a Messina ma trasferitasi nel capoluogo etneo a quanto pare per motivi di lavoro come ragazza immagine. La donna, poi deceduta all’ospedale Garibaldi centro, è stata accoltellata con almeno un fendente all’altezza della schiena. Chi l’ha colpita ha utilizzato un’arma da taglio, probabilmente un coltello da cucina con manico nero. Durante i rilievi, secondo quanto verificato da MeridioNews, sarebbe stato recuperato soltanto il manico sporco di liquido organico.
Dopo il decesso il corpo, come prevede la procedura, è stato portato in obitorio a disposizione della magistratura. I pm della procura etnea hanno aperto un fascicolo e sul corpo della 26enne è stata disposta l’autopsia. Da un esame tossicologico sarebbero emerse tracce di cocaina ma l’ipotesi della morte per overdose al momento viene esclusa anche perché bisognerà capire quando la sostanza è stata assunta e in quali quantitativi. Gli agenti della squadra mobile, a cui è stata delegata l’inchiesta, stanno cercando chi c’è dietro il ferimento, avvenuto mentre la vittima si trovava nei pressi della sua macchina. A terra, durante i rilievi, è stata recuperata pure una ciocca di capelli.
Da qualche ora la persona che l’ha accompagnata in ospedale è sotto interrogatorio. Le forze dell’ordine stanno cercando di ricostruire il giro di frequentazioni della vittima. Le ultime ore di vita sono state immortalate in una diretta Facebook in cui la 26enne ascoltava musica mentre si spostava tra le strade di Catania a bordo di una Smart. Nel 2017, Bonavera aveva lottato tra la vita e la morte dopo che il fidanzato, Alessio Mantineo, l’aveva cosparsa di benzina e le aveva dato fuoco. Una tragedia diventata spettacolo a causa di un’intervista rilasciata alla trasmissione Pomeriggio 5 di Barbara D’Urso.
In diretta dall’ospedale di Messina, dove era ricoverata, la donna aveva difeso l’ex convivente. Per questo fatto Mantineo, che attualmente è detenuto, ha rimediato una doppia condanna in primo e secondo grado per tentato omicidio. Per la ragazza invece era scattata l’accusa di favoreggiamento. A incastrare il ragazzo il video di una stazione di servizio che quella notte lo riprendeva mentre acquistava una bottiglia di benzina. Nelle motivazioni della sentenza il giudice aveva bollato l’atteggiamento della ragazza: «Tra il surreale e l’incredibile in un soggetto alla fine fragile che avrebbe bisogno di un recupero non di perdersi al fronte del luccichio delle telecamere».